I filistei: chi erano costoro? Secondo i più accreditati studi storici erano una popolazione di origine indoeuropea che arrivò nei territori dell’attuale Palestina (il cui nome deriverebbe proprio da quello dei filistei) tra il 1200 e l’800 avanti Cristo. Citati spesso nell’antico testamento, non appartenevano al popolo di Israele e i due popoli erano in guerra, con la vittoria finale degli israeliti. A loro si deve la figura simbolo del male, che era il loro dio, Dagon, padre di Baal. Col tempo per ebrei, cristiani e musulmani questo nome si trasforma in Belzebù, uno dei sette principi dell’inferno. E’ il suo tempio quello che Sansone distrugge nella Bibbia, con la celebre frase “muoia Sansone con tutti i filistei”. Infine l’episodio più celebre è senz’altro quello di Davide che uccide Golia. Da allora la parola “filisteo” ha sempre avuto un termine dispregiativo. Adesso, dopo ricerche durate anni, alcuni archeologici hanno individuato quello che sembra sia un cimitero dei filistei con i resti di almeno duecento corpi. La scoperta, tenuta nascosta per diversi anni e resa pubblica solo oggi, mostra che i filistei avevano un alto livello di ricchezza e di cultura, contrariamente a quanto si è sempre pensato, dimostrato dagli oli e dai preziosi ritrovati nelle tombe, un livello di vita molto più alto di quello che avevano nello stesso periodo gli israeliti. Bottiglie di profumo sono posizionate vicino alle teste mentre tra le gambe si trovano oli, vino e cibo, alcuni hanno ancora braccialetti, collane e anelli. Una scoperta, dicono gli studiosi, che permetterà di dare una luce più consistente a questo popolo che secondo alcuni arrivò in Palestina dalla Grecia o dalla Turchia.



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