Questa mattina si è spento all’ospedale Regina Elena di Roma il noto scrittore e musicista Lorenzo Amurri. Amurri da diciannove anni era costretto a muoversi su una carrozzina per via delle conseguenze di un incidente occorso sugli scii mentre nell’ultimo periodo ha dovuto fronteggiare un male incurabile che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Seguendo quelle che sono state le sue indicazioni, non sono previsti funerali piuttosto una festa in suo onore. Infatti, secondo le notizie che arrivano su Lorenzo Amurri in queste ore, si parla proprio di una festa con tanta musica, tante cose da bere e gente. Intanto, sul profilo facebook di Lorenzo Amurri sono migliaia i messaggi di saluto e commiato da parte di fans, utenti e semplici conoscenti che hanno avuto modo di apprezzare l’artista e soprattutto l’uomo. – Lorenzo Amurri, produttore musicale e scrittore, vincitore del premio Strega nel 2013, è venuto a mancare oggi, 12 luglio 2016, all’età di 45 anni. Figlio d’arte, suo padre era Antonio Amurri e il fratello Franco Amurri, regista che ha avuto una relazione con Susan Sarandon, dalla cui unione è nata la figlia Eva. Lorenzo era costretto, dal 1997, a vivere su una sedia a rotelle per colpa di un brutto incidente sugli sci. Da questo evento è nato il suo libro Apnea, che gli ha fatto vincere l’ambito premio letterario. In un’intervista a Vanity Fair lo scrittore ha affermato di aver scritto il romanzo per tanti motivi, ma soprattutto per le persone “normali” he non riescono a capire bene cosa si prova a stare in carrozzina. Amurri ha sempre sostenuto che la carrozzina fosse già un premio, perché per arrivarci ci vuole fatica, lavoro. E non è detto che ci si riesca a salire sù. La sua situazione era particolarmente critica al momento dell’incidente, perché in Italia nessuno sapeva come curarlo. Poi Christopher Reeve, divo di Superman rimasto anche lui su una sedia a rotelle, gli ha consigliato di recarsi in una clinica di Zurigo. Dopo la vittoria del premio Strega ha scritto Perché non lo potate a Lourdes, in cui lo scrittore racconta il suo viaggio verso il santuario, intrapreso dopo che una donna gli ha posto questa domanda. Il viaggio è iniziato con la convinzione che le certezze di Lorenzo sarebbero state messe in dubbio. Lo scrittore, infatti, è partito pronto a ricredersi sul fatto di non essere un uomo di fede, ma il libro si è trasformato più in un reportage sulla gente incontrata durante il tragitto.