È morto a 93 anni Yves Bonnefoy, il grande poeta contemporaneo francese maestro di saggi, filosofia e più volte candidato al premio Nobel per la letteratura e la poesia. Nato nel 1923 a Tours, autore di oltre 100 libri e saggi: un punto di riferimento per l’intera poesia non solo francese ma mondiale, in grado di abbracciare diverse correnti di pensiero lungo la sua profonda carriera e biografia. Era uno dei più noti poeti francesi del Novecento, profondo conoscitore però anche delle opere classiche: era infatti il più grande traduttore vivente in francese di opere di Shakespeare, Yeats, Petrarca, George Seferis e anche Giacomo Leopardi. Decisiva la sua definizione di traduzione, che rimane nei posteri come fosse una sorta di poesia: «tradurre è un leggere scrivente, ovvero un dire quasi la stessa cosa pronunciato da colui che viene tradotto. Una sorta di ripetizione dello spirito chi ha scritto quella determinata opera letteraria», (volume edito da Sellerio per le sue poesie). Morto due giorni fa con la notizia riferita dal College de France dove era docente onorario: iniziò con il surrealismo ma abbracciò poi rapidamente l’esistenzialismo arrivando a tradurre e produrre nello stesso tempo opere di importanza capitale per la poesia contemporanea. Interessante la sua critica riguardo lo studio della poesia nella scuola francese ed europea: «La mia amarezza è che il nostro sistema scolastico non dà alla poesia il posto che merita. Tutto ciò che abbiamo intorno invece è fonte di ispirazione per la poesia, è un modo di scoprire il significato fondamentale della vita» (fonte il Quotidiano.net).