Quando si parla de Il piccolo Principe ci si riferisce ad uno dei capolavori più importanti della letteratura del ventesimo secolo, un capolavoro tradotto in 180 lingue capace nel tempo di vendere 50 milioni di copie. L’autore di questo gioiello è Antoine de Saint-Exupéry, scrittore e aviatore francese nato a Lione il 29 giugno 1900 e morto nel Mar Tirreno il 31 luglio 1944 dopo essere stato abbattuto da un caccia tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale mentre era in volo. La sua opera più celebre può essere letta come il tentativo di riportare alla ragione dei sentimenti un’umanità che in quel periodo – e forse anche oggi – pareva averli smarriti. Serve lo sbarco sulla Terra di un “piccolo Principe” di un altro Pianeta per spiegare i valori che dovrebbero legare gli umani. Bastano le domande ingenue di chi del nostro mondo non sa praticamente nulla, il suo ingenuo punto di vista, ad arrivare alla conclusione che mentre ci si dibatte per chissà quali averi, mentre le inimicizie sedimentano le guerre di oggi e di domani, “non si vede bene che col cuore” perché “l’essenziale e’ invisibile agli occhi”.



IL PERSONAGGIO: LA VOLPE E IL SUO INSEGNAMENTO

Ed è certamente questa la frase più celebre de Il piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry: “L’essenziale è invisibile agli occhi”. A pronunciarla non è l’aviatore-narratore precipitato nel deserto, né il sovrano dell’asteroide B-612, ma una volpe. Probabilmente il personaggio che più ci si ricorda quando si legge il libro di Antoine de Saint-Exupéry, quello che più d’ogni altro insegna al piccolo Principe il valore dell’amicizia. Lo fa chiedendogli di addomesticarla, cosicché anche lui che non ama il grano, ripensando ai suoi capelli color dell’oro potrà emozionarsi al rumore del vento tra le spighe. Lo fa insegnandogli il significato del rito, “quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore”. Lo fa rivelandogli quello che è il suo più grande segreto:”Non si vede bene che col cuore. L’essenziale e’ invisibile agli occhi”, perché “èil tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.

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