Il miracolo del sacco di pane di San Francesco si arricchisce di un altro particolare. Come rivelato al sito internet di Rainews, ogni possibilità di errore al riguardo è stata eliminata grazie ad approfonditi studi scientifici. La Dottoressa Ilaria Degano ha spiegato che la presenza del lievito è esclusiva del sacco di pane di San Francesco, dato che sono stati esaminati altri oggetti che erano vicini ad esso. Questi, come prova inconfutabile, non presentano alcuna traccia di ergosterolo. Esso identifica la presenza di lievitazione, cosa presente solo ed esclusivamente nel sacco; il che vuol dire, all’atto pratico, che il pane presente c’era soltanto nel sacco stesso e non altrove. ‘Negli altri oggetti conservati non abbiamo trovato alcuna traccia di ergosterolo’ – ha affermato la Dottoressa Ilaria Degano – una delle scienziate facente parte dell’equipe di studio delle Scienze Chimiche applicate ai Beni Culturali dell’Ateneo di Pisa. Scienza e religione, dunque, convergono almeno su questo punto: del pane in quel sacco c’era, ed era datato sicuramente 1200. Il resto, si sa, è una questione di fede…
L’ERGOSTEROLO
Il sacco di pane di San Francesco è databile davvero al 1200, proprio l’età in cui il santo di Assisi fece la sua comparsa. La famosa reliquia è stata sottoposta a esami molto specifici che hanno evidenziato come, effettivamente, essa appartenga proprio a quel periodo. Nello specifico, il sacco di pane pare rientrare in un range di anni che vanno dal 1220 al 1295 (al più tardi), così come viene riportato sul sito internet di Rainews. Le ricerche sono state portate avanti da alcuni scienziati appartenenti alle Scienze Chimiche applicate ai Beni Culturali dell’Ateneo di Pisa. L’esame che è stato compiuto è stato quello di gascromatografia con rivelazione a spettrometria di massa che ha riportato, nelle sue analisi, un elemento che può rimandare al pane o alla birra: l’ergosterolo. Tecnicamente parlando grazie all’ergosteloro gli scienziati possono ravvedere tracce di lievitazione, il che può includere, per l’appunto, la birra o il pane. Fatto interessante, è estremamente raro che l’ergosterolo si conservi in reliquie così antiche come quelle di circa 800 anni fa. A questo punto, però, è interessante chiedersi in cosa consisteva questo particolare tipo di miracolo del Patrono d’Italia.
IL MIRACOLO
San Francesco è il santo più importante qui in Italia e la sua storia personale ne ha fatto uno dei ‘miti’ del nostro panorama religioso. Oltre che perseguire l’assoluta povertà (San Francesco vestiva di stracci e si nutriva esclusivamente di carità) e parlare con gli animali, il santo, lungo l’arco della sua vita, compì diversi miracoli. Uno di questi è proprio quello del sacco di pane. La leggenda narra che alcuni frati francescani, nel 1224, rimasero bloccati da una violenta tormenta di neve nella chiesa che si trovava all’interno del bosco di Folloni, in provincia di Avellino. Il bosco in questione era pieno di lupi e i poveri frati non potevano certo uscire dalla chiesa, dato che il rischio era troppo elevato. Allora, ecco che il miracolo ebbe luogo: un fazzoletto con inciso sopra un giglio (simbolo della Francia) apparve miracolosamente ai frati. Al suo interno vi era del pane che li sfamò tutti quanti, salvandoli da morte certa. In quel momento esatto Francesco era alla corte di Luigi VIII Re di Francia e sempre la leggenda dice che sia stato lui a inviarlo ai frati tramite i santi angeli.