La storia d’amore tra Antonio e Cleopatra è una delle più intense e famose dell’antichità, frutto di un amore appassionato e al di fuori da ogni canone. Anche un grande autore come William Shakespeare decise di trattare l’argomento dedicandogli un’intera opera drammatica, segno evidente di quanto la loro tragica storia solleticasse gli orecchi del pubblico. Di questa relazione clandestina ne parlerà sabato sera Alberto Angela nella puntata di Ulisse in onda sulla Rai, approfondendone la vicenda con servizi accurati volti a raccontare sino in fondo la profondità del loro amore. Ma avicniniamoci alla loro tragica storia e vediamo di delinearne i tratti fondamentali. La regina Cleopatra era avvezza ad avere relazioni con i Romani, relazioni che erano, oltre che affettive, anche politiche. Cleopatra mirava certamente ad ampliare la potenza dell’Egitto con quello che era il mezzo a lei più congeniale, ossia l’arte della seduzione. Non dimentichiamoci, infatti, che prima di intraprendere una relazione con Antonio, Cleopatra ne aveva avuta un’altra con Cesare, da cui era nato un figlio: Tolomeo XV Cesare, chiamato Cesarione.
LA FAMIGLIA
Antonio incontrò Cleopatra nel 42. a.C. in qualità di triumviro, perché voleva verificare personalmente l’affidabilità della donna e, di conseguenza, anche dell’Egitto intero. L’incontro, avvenuto a Tarso, risultò estremamente positivo e il triumviro decise di seguire la regina sino ad Alessandria, dove soggiornò un anno intero. In questo frangente nacque la relazione sentimentale tra i due; rapporto che, lo ricordiamo, era adulterino. Marco Antonio, infatti, era sposato con Ottavia, la sorella di Ottaviano. Dalle prime fasi di questo rapporto passionale fra i due, nacquero due gemelli: Cleopatra Selene e Alessandro Helios. La famiglia, comunque, era destinata ad allargarsi visto che qualche tempo dopo sarebbe nato anche Tolomeo Filadelfo. In seguito i due si sposarono, il che significava un vero e proprio atto di sfida nei confronti di Ottaviano stesso che, dal canto suo, non aspettava altro che un pretesto per sbarazzarsi dell’oramai troppo ingombrante triumviro. L’occasione offrì il pretesto a Roma per attaccare frontalmente l’Egitto e annientare politicamente la coppia Antonio e Cleopatra.
LA FINE
Come dicevamo in precedenza, Ottaviano cercava insistentemente l’occasione per attaccare Antonio ed eliminarlo dalla scena politica di Roma. Il pretesto fu fornito dal fatto che Marco Antonio aveva deciso di lasciare come suoi eredi nel testamento i figli che aveva avuto dalla relazione clandestina con Cleopatra, compreso anche il figlio che lei aveva avuto da Cesare in precedenza, ossia Cesarione. Tantò bastò ad Ottaviano per considerare Antonio un acerrimo nemico, anche se fino a qualche tempo prima i due parlavano in maniera confidenziale via lettera ed avevano stretto parecchie alleanze. Ottaviano non ebbe pietà e decise di nominare Marco Antonio nemico pubblico di Roma, riconsegnandogli i parenti e muovendosi con la sua flotta verso l’Egitto. Nonostante il buon numero di soldati messi in campo da Cleopatra e Antonio, l’Egitto non aveva alcuna speranza contro l’armata di Roma. Dopo una strenua resistenza, infatti, Ottaviano sconfisse il duo di amanti nella battaglia di Azio del 2 settembre del 31. a.C.. Entrambi gli amanti si suicidarono per non essere catturati dai romani; la leggenda dice che la bella Cleopatra, per farlo, si fece mordere da un aspide.