Le grotte di Qumran continuano a rivelare affascinanti scoperte. In realtà era da circa 60 anni che gli archeologi non trovavano nuovi siti contenenti materiale, dopo le famose scoperte di circa 900 resti di documenti comprendenti passaggi della Bibbia ebraica risalenti oltre duemila anni fa, prima della nascita di Gesù. Adesso un gruppo di ricercatori dell’università americana di Liberty insieme ad archeologi dell’università Ebraica di Gerusalemme hanno individuato una grotta, la dodicesima, contenente materiale vario ed evidenti tracce di altri manoscritti, purtroppo scomparsi, rubati, pensano, da beduini circa cinquant’anni fa. Ci sono infatti pergamene vuote ancora da compilare e cinturini di pelle che tenevano insieme le pergamene. Ma questa nuova grotta li ha convinti ci sia ancora molto da vagliare in questa zona del Mar Morto: le grotte infatti sono centinaia ancora da esplorare. Come si sa le controversie su questi ritrovamenti abbondano: si tratterebbero di manoscritti contenenti la Bibbia in “versione integrale”, non epurata, e i contenuti secondo alcuni studiosi potrebbero mettere in crisi sia i cristiani che gli ebrei. 



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