Apre i battenti il “Il Museo della Follia. Da Goya a Bacon”, al Musa di Salò. La mostra, curata da Vittorio Sgarbi, presenterà oltre duecento opere. Si va da dipinti, a fotografie, passando per oggetti e video istallazioni sul tema della follia. Nella mostra potranno essere anche ammirati capolavori provenienti da prestigiose collezioni private e da musei come Musée d’Orsay e Musée de l’Orangerie tra cui ci sono opere di Francisco Goya, Telemaco Signorini, Antonio Mancini, Adolfo Wildt, Chaïm Satine, Antonio Ligabue, Fausto Pirandello e Francis Bacon. Al Museo della Follia ci sarà anche un quadro di Adolf Hitler. Si tratta di un piccolo olio che è stato prestato da un collezionista privato tedesco e che non era mai stato esposto prima.
A livello artistico, secondo Vittorio Sgarbi, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, il quadro “è una cagata, è un quadro di un disperato, potrebbe essere stato fatto da Kafka, dice molto della sua psiche: qui non si vede la grandezza, qui si vede la miseria”. Il direttore del Musa, Giordano Bruno Guerri, ha ricordato che Adolf Hitler disse all’ambasciatore britannico Neville Henderson: “io sono un artista e non un politico, una volta che la questione polacca sarà risolta voglio finire la mia vita come un artista”. “Sarebbe stato meglio – ha commentato il direttore presentando il Museo della Follia – anche se pure come artista non era un granché”.



Leggi anche

STURZO/ Una lezione a prof e studenti su come affrontare le vicende della storiaLETTURE/ La domanda di Hannah Arendt ai cristiani in un mondo di individualismo e solitudine