Il sacrificio di Enrico Forzati sarà celebrato dal Comune di Napoli venerdì 5 maggio con una cerimonia in suo onore. La celebrazione, che avrà inizio alle ore 10, si svolgerà al civico 1 di piazza Santa Maria degli Angeli, dove il sindaco Luigi de Magistris scoprirà una targa realizzata per ricordare il suo eroico gesto. Alla cerimonia parteciperà Geremia Biancardi, un collega di Nola, e Maurizio, figlio di Enrico Forzati. Nel corso della mattinata interverranno il professor Guido D’Agostino dell’istituto italiano per la storia della Resistenza e il filosofo Aldo Masullo, che nel giorno dell’eccidio a opera dei militari tedeschi si trovava a pochi passi dal luogo in cui gli ufficiali furono fucilati, la Caserma di Cesare Battisti di piazza d’Armi. La targa, sulla quale verranno scolpite frasi in memoria della medaglia d’oro al valore militare, sarà successivamente apposta nel luogo dove Enrico Forzati visse con la sua famiglia.
Enrico Forzati, un avvocato che nel lontano 11 settembre 1943 finì fra gli 11 italiani fucilati a Nola per rappresaglia dai tedeschi. Di origini napoletane e padre di famiglia, Forzati non avrebbe dovuto essere fra le vittime, eppure, in quel momento che è rimasto alla storia, scelse di immolarsi per salvare la vita di un suo collega che si stava avviando verso il plotone d’esecuzione. “Sono stato chiamato io”, disse rompendo il silenzio e incontrando poco dopo la morte. Lo Stato italiano, tempo dopo, gli attribuì una medaglia d’oro al valore militare con la seguente motivazione: “Visto un collega al suo fianco che si avviava al sacrificio (…) mosso da impulso di sublime generosità, si faceva prontamente avanti, dicendo ad alta voce: “sono stato chiamato io”. Oggi, Enrico Forzati, è simbolo della strage di Nola.