In un articolo pubblicato sull’edizione odierna di La Repubblica, Pietro Citati analizza l’ultimo libro di Alberto Ventura, intitolato “L’Esoterismo Islamico”. Un volume in cui viene analizzata la figura del Dio dell’Islam, Allah, così come probabilmente non è mai stato fatto prima da un non musulmano. Il ruolo totalizzante di Dio nell’Islam è sotto gli occhi di tutti gli studiosi, ma Ventura riesce a tenere in piedi diverse analogie e analizzare le somiglianze tra la figura di Dio nell’Islam e la figura di Dio nel Cristianesimo. Ventura sottolinea come nel Corano Allah è “Il Primo e l’Ultimo, il Manifesto e l’Occulto”. Rappresenta dunque, in una sola parola, il tutto, è sempre esistito nel passato ed esisterà sempre nel futuro, occupa ogni spazio e ogni tempo. Una rappresentanza dell’armonia dell’universo attraverso un unico essere che racchiude ogni cosa tangibile e non, passata, presente e futura.



Nel libro “L’Esoterismo Islamico” di Alberto Ventura, la figura di Allah viene resa molto simile a quella del Dio dei cristiani tramite le analogie con il Comandamento: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”. Solo queste religioni sono totalmente totalizzanti e non abbracciano alcuna altra idea rispetto alla totale devozione verso Dio. In nessuna altra religione Dio ha avuto un ruolo così intenso, quasi esasperato come nell’Islam, con Allah che pur essendo un essere unico e irraggiungibile, assomiglia e contiene la radice di tutte le cose del mondo, e di tutte le cose del mondo è il determinatore. Tutti gli eventi del mondo, dal più piccolo e insignificante dal più grande e rivoluzionario, sono per l’Islam volontà di Dio. Il libro di Ventura lo sottolinea fortemente, “Sorveglia i tuoi respiri e i tuoi sguardi, e sta bene attento a non distrarti da Dio un solo istante”. La volontà di Allah è certa ma imperscrutabile, ha il potere di salvare l’uomo da ogni tribolazione e malattia, ma verso l’uomo non è assolutamente obbligato in nessun modo.



Anche la figura di un grande studioso di scienze religiose come Al Ghazali viene passata al setaccio da Ventura. In un libro come ‘L’Esoterismo Islamico’ e in un’indagine così approfondita su Allah, non poteva mancare un’analisi del pensiero di Al Ghazali: la figura di Allah viene a tratti quasi vista come minacciosa, ma in realtà la visione di Dio nel Corano abbraccia anche un concetto di amore universale, in cui “Quando Dio entra nel cuore umano, la luce vi risplende, il petto si allarga, scopriamo il mistero del mondo, la grazia della misericordia cancella il velo dell’errore e brilla in noi la realtà delle cose divine”. Dunque l’esperienza della conoscenza di Allah è l’unica che conti veramente nella vita di un vero musulmano, e da essa derivano tutte le altre: lo stesso Al Ghazali ricorda sempre come Allah abbia detto: “Se il mio servo commette un peccato grande come la Terra, io lo accolgo con un perdono grande come la Terra”.

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