Se nel mondo della danza si fa il nome di Rudolf Nureyev è come se nel calcio si nomina Maradona, nel Formula 1 Senna e nel tennis Roger Federer. Una leggenda, un maestro di tecnica, pulizia, bellezza e leggiadria, ha rivoluzionato il balletto aprendo al mondo la grande tradizione della danza russa e di tantissimi altri autori famosi in tutto il globo. È famoso anche per essere stato il primo artista a lasciare l’Urss nel 1961 per rifugiarsi in Occidente e poter esercitare senza problemi la sua professione di ballerino: essendo infatti omosessuale, uno dei primissimi a fare “outing” a livello mondiale, per lo più in Russia (dove anche oggi qualche “problema” è in corso per i diritti delle persone gay), il Regime comunista lo osteggiava e non vedeva di buon occhio la sua sempre più crescente popolarità. Vederlo ballare era uno spettacolo e per questo motivo anche oggi a distanza di tanti anni dalla sua morte – è scomparso nel 1993, era malato di Aids, tenuta nascosta fino agli ultimi anni di lavori nel mondo della danza classica – sono numerose le opere e gli spettacoli a lui dedicati. Quello che doveva avvenire in questi giorni allo storico teatro Bolshoi di Mosca era la prima opera interamente dedicata alla vita e ai balletti di Rudolf Nureyev, ma il palcoscenico del teatro e i fortunati possessori dei biglietti per la Prima teatrale hanno dovuto sgranare gli occhi per capire bene cosa fosse successo. “Nureyev” è stato infatti cancellato, con brevi spiegazioni per nulla esaurienti da parte del Ministero della Cultura, direttamente sotto la decisione del Cremlino.
In un primo momento il direttore del Bolshoi, Vladimir Urin, in conferenza stampa aveva annunciato di far slittare di un anno (!) l’avvenimento artistico, ma poi sono uscite le reali motivazioni solo qualche ora dopo nei media russi e sui social. Dopo l’ultima prova generale infatti, è mai possibile che uno spettacolo che fino a qualche giorno fa era atteso come l’evento dell’anno in Russia possa divenire di colpo “rinviabile” perché «l’allestimento non è pronto», come ha spiegato Urin davanti ai giornalisti? Secondo i più informati, il ministro Medinsky avrebbe espresso il parere negativo per “oltraggio ai valori non tradizionali di cui l’opera fa propaganda”. In poche parole, Nureyev appare nelle immagini sullo sfondo del palcoscenico praticamente nudo, così come i ballerini che sul palco impersonano nei vari atti la grande leggenda della danza classica.
La legge russa infatti vieta la “propaganda dell’omosessualità” per i minori e pare sia proprio questo il vero motivo per cui lo show è stato annullato all’improvviso: resta assai complessa e contraddittoria l’intera faccenda, dato che Nureyev da sempre rappresenta un simbolo fuori dalla Russia ma anche un artista che si ribellò al regime e che, da omosessuale, non rappresenta al “meglio” i valori di Mosca. Ovviamente tutto questo non è inserito nelle motivazioni dell’annullamento dello spettacolo, ma resta un’ombra e un sospetto molto forti che aleggiano, anzi “danzano” sui poveri e tanti appassionati di danza che adorano e amano tutt’oggi il grande ballerino di Cajkovskij.