In questo periodo estivo, mentre siamo in parte in vacanza, in parte a casa a cercare in internet siti e offerte di viaggio o semplicemente foto su cui sognare, proviamo a raccontarvi di un progetto del ministero del turismo e a offrirvi una breve guida di viaggio italiano.

Il 2 dicembre 2016 è stata emanata una direttiva da parte del ministero dei Beni culturali e delle attività culturali e del turismo (Mibact) con cui il 2017 è stato dichiarato “L’anno dei borghi d’Italia”. Riporto dalla direttiva la motivazione: “al fine di valorizzare il patrimonio artistico, culturale, naturale e umano di questi luoghi che rappresentano una componente determinante dell’offerta culturale e turistica del paese, così come definito dal Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017/2022”. 



Già l’anno scorso è stato redatto un libretto di ben 112 pagine intitolato “Piano Strategico di Sviluppo del Turismo” (Pst) che dovrebbe guidare la gestione della risorsa turismo in Italia. Per la creazione di questo piano è stato necessario più di un anno di molteplici incontri che hanno coinvolto ministero, regioni, amministrazioni centrali, enti territoriali, rappresentanze economiche e altre istituzioni aventi pertinenze in ambito turistico, in particolare durante gli Stati generali del turismo di Pietrarsa a ottobre 2015 e aprile 2016.



Il Pst è un documento che ha il proposito di realizzarsi nell’arco di 6 anni, costituito da obiettivi generali, obiettivi specifici, linee di intervento, in cui tutto è sostenuto dai principi trasversali di sostenibilità, innovazione e accessibilità. 

Per la sostenibilità propone di conservare le risorse naturali e il paesaggio, stimolando investimenti per la loro tutela. L’innovazione prevede la creazione di nuove figure professionali, nuove destinazioni turistiche e la digitalizzazione delle risorse del territorio; in particolare, per questo obiettivo era stato redatto, ancora nell’ottobre 2014, un Piano Strategico per la Digitalizzazione del Turismo Italiano. Infine, l’accessibilità prevede una mobilità sostenibile che consenta di accedere a territori attualmente marginali o poco serviti, la possibilità di fruizione per tutte le persone indipendentemente dalle condizioni fisiche di salute, l’opportunità per i turisti di apprezzare a fondo l’unicità del patrimonio visitato. 



Lette così sembrano tante parole vuote, ma la direttiva del 2 dic. 2016 è un passo concreto. A inizio marzo 2017, il ministro Franceschini ha inaugurato ufficialmente i lavori per “L’anno dei borghi” alla fiera internazionale di Berlino, nello stand dell’Enit (l’agenzia nazionale del turismo). Per celebrare questo anno dedicato ai borghi italiani, definiti dalla direttiva come comuni con al massimo 5mila abitanti e caratterizzati da un prezioso patrimonio culturale, sono stati creati il progetto Borghi-Viaggio Italiano con relativo sito, è stata allestita alle Terme di Diocleziano a Roma la mostra “Ai confini della meraviglia” ed è stata poi ideata la app “Passaborgo”. 

Borghi-Viaggio Italiano è un’iniziativa che raggruppa mille borghi di 18 regioni italiane. Il sito suddivide tutti i borghi partecipanti in 4 percorsi: borghi d’Italia, borghi storici marinari, terre malatestiane e del Montefeltro, località dei paesaggi d’autore. In ogni percorso si può accedere alle schede dei borghi relativi, in cui sono esposte notizie storico-culturali, fotografie e link dei relativi siti turistici e regionali. 

La mostra “Ai confini della meraviglia” è stata un allestimento plurisensoriale, dal 6 maggio al 9 giugno: una grande mappa interattiva dell’Italia su touch-screen permetteva ai visitatori di accedere alle informazioni dei vari borghi aderenti; sono stati disposti degli stand per le varie regioni, in cui venivano presentati prodotti tipici e allestimenti storici con persone in costume tradizionale, in un calendario fitto di eventi, spettacoli e animazioni. 

Dal 15 giugno è stata quindi creata la app “Passaborgo”: un passaporto digitale in cui collezionare un distintivo per ogni borgo in cui si viaggia. Quando si passa nella località aderente, la app geolocalizza il luogo e aggiunge un timbro sul passaporto, ma entro il 30 settembre. Mostrando il distintivo agli esercenti si avrà la possibilità di ottenere offerte di ospitalità, sconti e promozioni nel borgo visitato. Chi riuscirà a collezionare tutti i 374 timbri digitali otterrà l’attestato di “Viaggiatore dell’anno dei borghi”. 

Dispiace un po’ che la mostra sia stata realizzata solo in una città, anche se è inevitabile riconoscere la difficoltà tecnica di un allestimento itinerante. E sembra un po’ ridotto il tempo che è dato per completare il passaporto dei borghi. Resta però evidente il lavoro notevole delle istituzioni per garantirci un turismo di qualità e resta il valore grande che tutte queste iniziative hanno, ovvero incuriosire, spronare il visitatore ad attraversare il nostro Paese con occhi peni di meraviglia per i tesori artistici, culturali e di tradizioni che ci circondano a ogni passo. 

Purtroppo già più di metà anno è trascorso, ma vorremmo che la curiosità di viaggiare non si esaurisse solo in questa estate e quest’anno. Perché è sempre il momento buono per partire.

Aveva ragione Mark Twain: “… tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avrete fatto che per quelle che avrete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete i venti con le vostre vele. Esplorate. Scoprite. Sognate”. Buon viaggio.