Lunedì è cominciata la celebrazione di Guardia Sanframondi, una festa che sopravvive al passare del tempo. Culminerà domenica nel momento più importante, quello della grande processione dei Battenti. Indossano un saio bianco e un lungo cappuccio che copre completamente il viso, lasciando solo due aperture per gli occhi, e sfilano colpendosi il petto denudato con una spugna, in realtà un tappo di sughero dove sono inseriti spilli di acciaio che vengono bagnati continuamente con vino bianco per pulirli dal sangue. La leggenda vuole che il giorno dopo la processione le ferite siano magicamente guarite. Una grande catarsi, una terapia di espiazione quindi. Questo il momento che suscita maggiore curiosità, più di quella che riescono ad attirare i “flagellanti”, che invece si percuotono con delle lamelle metalliche unite da piccole catene. Si tratta di una misteriosa tradizione di devozione religiosa che richiama pellegrini, curiosi e studiosi da ogni parte del mondo.
UNA TRADIZIONE RELIGIOSA SENZA TEMPO
La comunità organizza questa celebrazione in onore della Vergine Assunta, ma non sono chiare le radici che fondano questo culto. Prima si svolgeva in caso di pestilenze e calamità, ma dopo la prima Grande Guerra ha caducità settennale. Uno spettacolo per un pubblico d’altri tempi: anche per questo il sindaco Floriano Panza ha vietato i cellulari. L’obiettivo è celebrare questa festa all’insegna della vera spiritualità. Il servizio d’ordine è imponente: impegnate mille unità, del resto sono attese 200mila persone. Dovrebbero raddoppiare rispetto al 2010, quando si parlava di più di centomila persone. Niente selfie, anche questa è penitenza.