La scoperta è stata certamente definita straordinaria e fa riferimento all’ultimo importantissimo ritrovamento negli scavi di Pompei venuto alla luce nella zona suburbana a nord, nei pressi di via Civita Giuliana. Si tratta del Sauro Bardato del Generale, un cavallo di razza di imponenti dimensioni, già bardato come se fosse pronto a partire al galoppo in qualsiasi momento. Massimo Osanna, direttore del parco archeologico, all’Ansa non ha trattenuto l’emozione parlando di “un reperto di rara importanza”, poichè appartenuto alla villa dei Misteri “appartenuta ad comandante o un alto magistrato militare” e sulla quale ora saranno compiute tutte le indagini del caso per poi restituire l’intera area al pubblico. Per tale ragione, con l’arrivo del nuovo anno saranno stanziati due milioni di euro dai fondi ordinari del Parco per le attività in programma. “Uno per le indagini archeologiche e un altro per l’esproprio dei terreni sui quali si dovrà scavare. Nei nostri laboratori gli esperti stanno ripulendo e studiando i finimenti del cavallo e i frammenti della straordinaria sella, con paramenti in legno e bronzo”, ha aggiunto il direttore. Lo scheletro del Sauro, come emerso da coloro impegnati nella straordinaria scoperta, era ancora legato in stalla insieme ad altri due o tre purosangue di alta razza. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
COSA POTREBBE EMERGERE ANCORA?
Il ritrovamento del Sauro Bardato del Generale a Pompei apre un capitolo molto interessante su possibili altre scoperte. Gli esperti e non si chiedono infatti cosa potrebbe emergere ancora da un’intera popolazione sepolta dalla lava e che sterminò uomini, donne, bambini e anche animali. La presenza del Sauro Bardato del Generale però ha fatto riemergere questioni legate alla possibilità di trovare ulteriori esemplari di animali che non si pensava potessero essere appartenuti a quella civiltà ormai sepolta da quasi duemila anni. Che ci sia ancora molto da scoprire, o comunque la possibilità di farlo, lo dimostrano gli scavi fatti abusivamente dai tanti tombaroli che si sono insinuati in aree protette evitando ogni tipo di divieto per cercare di scavare dei cunicoli alla ricerca di tesori sepolti. RaiNews racconta come la Procura di Torre Annunziata abbia aperto da tempo un’indagine proprio sugli scavi clandestini alla base degli studi che ci hanno portato a nuove e interessanti scoperte. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA STRAGE STERMINÒ ANCHE MOLTI ANIMALI
Un ritrovamento a dir poco eccezionale quello effettuato a Pompei di cui l’Ansa dà la notizia in esclusiva: dagli scavi sono emersi infatti i resti del Sauro Bardato del Generale. Quello che si definirebbe un cavallo di razza: alto, elegante, con tanto di sella e finimenti riccamente decorati in bronzo, pronto per essere cavalcato con ogni probabilità da un altissimo magistrato militare e portare soccorso alla cittadinanza nelle drammatiche ore dell’eruzione del Vesuvio. Eppure non sempre ci si pensa, ma la strage che uccise uomini, donne e bambini sterminò anche gli animali, compreso questo splendido sauro venuto alla luce grazie allo scavo che, viene precisato, non fa parte del Grande Progetto avviato con i fondi europei. I resti del cavallo sono stati rinvenuti in una grande villa, residenza appunto di quello che si immagina essere stato un comandante o comunque un altissimo magistrato militare, nella zona suburbana a Nord di Pompei, vicino a via di Civita Giuliana. Come riportato dall’Ansa, parzialmente indagata da privati agli inizi del Novecento e poi reinterrata, la Tenuta del Sauro Bardato è stata assediata negli ultimi decenni dai tombaroli.
POMPEI, LA MORTE ATROCE DEL SAURO BARDATO
Questo splendido cavallo, rinvenuto a distanza di quasi duemila anni dall’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, secondo il direttore del Parco, Massimo Osanna, è andato incontro ad una morte atroce: “Soffocato dalle ceneri che invasero l’ambiente o sopraffatto dallo choc termico all’arrivo della nube piroplastica“, ovvero i vapori bollenti che nelle ore finali spazzarono via ogni speranza di sopravvivenza di quelli che non avevano fatto in tempo a scappare dalla città. Osanna ha chiarito che quello del Sauro Bardato del Generale è “un reperto di rara importanza legato ad una tenuta suburbana ricca come la villa dei Misteri e che ora verrà indagata e restituita al pubblico“. Una scoperta importantissima anche per comprendere sempre di più gli usi e i costumi della gente di Pompei, come lascia intendere il direttore del Parco parlando di “ritrovamento eccezionale della stalla con il cavallo bardato” che “conferma le aspettative ed è quindi solo la prima di tante importanti scoperte che contiamo di fare perché la villa, anche stando a quello che venne ritrovato ad inizio Novecento era di altissimo pregio, con ambienti riccamente affrescati e arredati, sontuose terrazze digradanti che affacciavano sul golfo di Napoli e Capri, oltre ad un efficiente quartiere di servizio, con l’aia, i magazzini per l’olio e per il vino, e ampi terreni fittamente coltivati“.