“Leggere e interpretare il mondo, studiare i meccanismi che regolano i rapporti politici sulla scena internazionale, analizzare il presente per provare a capire in quali direzioni andrà il nostro futuro”. E’ questo l’obiettivo dell’Atlante Geopolitico Treccani 2018, puntellato dall’introduzione del direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Massimo Bray. Arrivato alla settima edizione, l’Atlante 2018 è stato realizzato da Treccani in collaborazione con Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale.
Conoscere le dinamiche alla base dei rapporti tra i vari attori dell’arena politica internazionale è un passaggio fondamentale per capire anche i fenomeni che riguardano più da vicino la collettività e la politica interna di ogni stato. L’Italia, in questo senso, non fa eccezione, dal momento che la politica estera e quella interna si compenetrano in maniera determinante, non solo per il legame tra iniziative di politica estera ed opinione pubblica interna, ma anche perché la posizione occupata nel mondo da un paese come il nostro finisce ineluttabilmente per pesare anche sulla politica interna e sulla vita dei cittadini.
Di fronte a un mondo che appare sempre più complesso, anche per l’accelerazione impressa dalla globalizzazione ai flussi di informazione, di economia, di persone e di idee, la geopolitica resta una chiave interpretativa di grande importanza. Definita come “Lo studio dei fattori geografici che condizionano l’azione politica”, la geopolitica ci ricorda costantemente che sono ancora mari, montagne, pianure, laghi e fiumi a determinare, in buona misura, le scelte e le dinamiche della politica internazionale.
In questo quadro, l’Atlante Geopolitico Treccani edizione 2018 è un vademecum di primaria importanza per il lettore di lingua italiana che si interroga sul mondo che lo circonda. A sei anni dalla pubblicazione del primo atlante, Treccani propone un’opera completa e variegata dal punto di vista sia tematico che strutturale.
Le pagine dell’Atlante 2018, più di 1100, racchiudono 13 saggi tematici per inquadrare le grandi questioni geopolitiche, geoeconomiche e geostrategiche mondiali oltre alcune aree geopolitiche o realtà particolarmente paradigmatiche. Per quanto concerne le schede specifiche, 197 sono dedicate a singoli stati mentre altre sono incentrate sulle principali organizzazioni internazionali partendo da Ue e Onu. L’Atlante include anche una sezione di dati comparativi per leggere i più importanti fenomeni geopolitici attraverso una lente sinottica e non in maniera isolata.
Inoltre un ricco apparato di approfondimenti, grafici, carte generali e tematiche, tabelle e dati aggiornati a gennaio 2018, fa dell’Atlante Geopolitico Treccani 2018 uno strumento godibile e in grado di fornire informazioni non solo attraverso i testi, ma anche attraverso una grafica efficace e variegata.
La competenza degli autori e la qualità delle produzioni è l’elemento cardine del volume. Tra i contributi dell’opera, redatti da esperti dei più svariati scenari di politica internazionale, si segnalano il saggio sulle dinamiche e i rapporti tra centro e periferia, a cura di Gianfranco Pasquino, quello sui futuri scenari energetici globali di Valeria Termini, e il contributo di Lucio Caracciolo, direttore e fondatore della rivista di geopolitica Limes, sul “triangolo dell’instabilità mediorientale” tra Israele, Iran e Arabia Saudita. Tra le altre firme dei contributi, tutte di grande levatura, c’è anche l’ex ambasciatore d’Italia Giancarlo Aragona, il già ministro per gli affari europei Enzo Moavero Milanesi, lo storico Gian Enrico Rusconi ed anche, in un contributo dedicato alla politica estera del Vaticano a cura di Gianni Valente, Antonio Spadaro SJ, teologo gesuita e direttore di Civiltà Cattolica.
Un lavoro così ricco dal punto di vista dei contenuti, degli argomenti trattati, dello stile e della competenza degli autori è in grado sono solo di soddisfare la volontà di approfondimento degli appassionati, ma anche la curiosità di chi ha intenzione di muovere i primi passi nel mondo della geopolitica.
D’altronde, citando l’Atlante stesso, l’idea è quella di “governare la globalizzazione e non esserne governati, ben sapendo che nella realtà interconnessa di oggi è sempre più amplificato l’effetto-farfalla, per cui se una farfalla batte le ali a Pechino, se ne sentiranno gli effetti anche a New York, a Buenos Aires, a Londra, a Roma, a Nairobi e a Mumbai”.
Molti analisti hanno osservato — a ragione — che la politica estera è diventata la grande assente del dibattito pubblico italiano, specialmente in un periodo politicamente determinante come quello pre e post-elettorale. L’Atlante Geopolitico Treccani può essere un valido stimolo iniziare a capire quanto le dinamiche geopolitiche del pianeta e quelle del pianerottolo di casa non siano poi distanti come potrebbero sembrare.