Cinquant’anni senza Giovannino Guareschi. O forse, no. Questo è emerso alla presentazione del comitato per le celebrazioni del cinquantesimo della morte del papà di Peppone e don Camillo: a dirlo Giorgio Vittadini, docente nell’Università Milano Bicocca, presidente dello stesso comitato e della Fondazione per la Sussidiarietà.



“Sono onorato di presiedere questo comitato — ha detto Vittadini —, perché nel tempo ho imparato a valutare Guareschi per ciò che rappresenta: uno scrittore, non solo modernissimo e attuale, ma addirittura capace di proiettare la propria visione nel futuro. Tutto questo, assieme alle riletture degli scritti guareschiani, ci deve far capire che potremo proseguire ancora per anni in tantissime direzioni nello studio e nella riscoperta di un periodo straordinario della cultura italiana del Novecento”.



La valorizzazione del “Mondo piccolo” guareschiano, il cui cuore è a Fontanelle di Roccabianca, è stata al centro dell’intervento del sindaco Marco Antonioli: “Il 2018 dev’essere un anno propedeutico a un percorso capace di promuovere il nostro territorio con tutti i valori e le eccellenze che lo contraddistinguono. Il patrocinio che il comitato ha ricevuto dal ministero per i Beni culturali rappresenta il riconoscimento della grandezza di uno scrittore che ha saputo parlare al cuore dei cittadini di tutto il mondo. Con noi, per affiancarci nelle tante iniziative in programma, anche il Comune di Parma e il Comune di Milano: le due città che videro l’una gli esordi e l’altra l’affermazione di Guareschi nel panorama giornalistico, letterario e cinematografico internazionale”.



Ancor più pragmatico il sindaco di Busseto: “Abbiamo bisogno di Giovannino Guareschi — ha esordito Giancarlo Contini —, perché rappresenta quanto di più pulito, onesto, sincero e creativo la nostra terra sappia rappresentare. Guareschi è, oggi più che mai, uno di noi: un italiano, uno scrittore, un giornalista, un umorista ma, soprattutto, un uomo libero. Un esempio da seguire, per la sua coerenza e la sua dignità”.

Con loro Ermanno Paccagnini, docente di letteratura italiana moderna nell’Università Cattolica di Milano, che organizzerà il prossimo 10 ottobre una giornata di studi dedicata al linguaggio di Guareschi nelle sceneggiature dei film e alle differenze fra le traduzioni estere dei racconti di “Mondo piccolo” e il testo originale. “Al centro della nostra giornata di studi, saranno la lingua e lo stile di Guareschi: caratteristiche di un grande scrittore — ha sottolineato Paccagnini — ancora oggi letto, apprezzato e senz’altro conosciuto molto più di tanti premi Nobel, ma che ancora dev’essere pienamente stimato, in tutto il suo valore e in tutte le sue incredibili capacità di espressione”.

Le celebrazioni “Guareschi 2018” inizieranno ufficialmente il 1° maggio a Roncole Verdi, ultimo domicilio conosciuto di Guareschi, e a Fontanelle di Roccabianca, dove Giovannino nacque, proprio il 1° maggio 1908. Il 22 luglio Poste Italiane emetterà un francobollo commemorativo, nell’anniversario della morte di Guareschi. A novembre, Busseto darà vita al festival cinematografico “Don Camillo & Peppone, il cinema a teatro”.

Alla conferenza stampa erano presenti, per il comitato scientifico, lo scrittore Guido Conti, il direttore della Gazzetta di Parma Michele Brambilla, Claudio Anselmi di Publitalia 80 e Giancarlo Liuzzi, presidente di Fucina Italia. Per il comitato d’onore il presidente della Fondazione Monte di Parma, Roberto Delsignore; l’onorevole Elio Palmizio e Gabriele Carpi, presidente del Museo “Peppone e don Camillo” di Brescello, assieme agli stessi don Camillo e Peppone, provenienti proprio dal paese cinematografico di “Mondo piccolo”.

Del comitato “Guareschi 2018”, che ha ottenuto il patrocinio dal ministero per i Beni culturali, fanno parte, fra gli altri, Alberto Guareschi, figlio di Giovannino, in qualità di presidente onorario; la regista Lina Wertmüller (che ha diretto l’ultimo film tratto da un racconto guareschiano: “Il decimo clandestino”); il giornalista Giorgio Torelli; il rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei; il direttore del settimanale Oggi Umberto Brindani e Annamaria Meo, direttore della Fondazione Teatro Regio di Parma.