Nonostante la delusione iniziale, c’è grande soddisfazione per il lavoro eseguito dagli archeologi ad Alessandria d’Egitto dopo l’apertura del sarcofago nero. Un mistero che è stato svelato in seguito al ritrovamento di tre corpi mal custoditi a causa di alcune infiltrazioni d’acqua ma che, in seguito a nuovi accertamenti, potranno dirci molto ancora sull’epoca in cui vissero. L’unica certezza è che all’interno del grande sarcofago non c’era il corpo – mai ritrovato – di Alessandro il Grande, come era stato inizialmente ipotizzato da qualcuno. Le operazioni di apertura sono state completate direttamente nel sito del ritrovamento, ad una profondità di circa cinque metri da terra. Sin da subito infatti era risultato estremamente complesso trasferire il grosso sarcofago altrove proprio alla luce delle sue importanti dimensioni. Qualcuno aveva persino ipotizzato che la sua apertura potesse comportare una maledizione. Ipotesi prontamente smentita da Waziri che ha commentato sarcastico: “Sono solo superstizioni, non esiste nessuna maledizione”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“FORSE SEPOLTURA FAMILIARE”

La speranza era quella di ritrovare, all’interno del misterioso sarcofago nero, i resti di Alessandro Magno. Per gli archeologi impegnati ad Alessandria d’Egitto nell’apertura del grande sarcofago nero, però, la delusione è stata dietro l’angolo. “Abbiamo trovato le ossa di tre persone, sembra essere una sepoltura familiare”, ha spiegato Mustafa Waziri, segretario del Consiglio supremo delle antichità d’Egitto. Il sarcofago fu rinvenuto circa un mese fa nel corso di alcuni lavori ed aveva destato grande interesse e curiosità. Quelli rinvenuti, invece, potrebbero essere i membri di una famiglia non nobile dell’epoca Tolemaica o romana. Secondo gli esperti però, i tre scheletri nella tomba potrebbero essere stati soldati al tempo dei Faraoni. Certamente si tratta di un sarcofago molto interessante al punto che sarà ora sottoposto ad un’attività di ristrutturazione da parte di esperti e per tale ragione trasferito in un deposito. Ha un peso di circa trenta tonnellate e rappresenta il più grande mai rinvenuto prima ad Alessandria. E’ stato trovato sepolto a cinque metri da terra. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



NON ERA LA TOMBA DI ALESSANDRO MAGNO

Un enorme sarcofago in granito nero ed un mistero tutto da scoprire. E’ stato questo l’intento degli archeologi dopo il ritrovamento del presunto tesoro in Egitto, durante i lavori di ricostruzione di un edificio nei pressi di Alessandria. Dopo essersi preparati alla sua apertura, gli esperti hanno rinvenuto i resti di tre scheletri. Su uno di loro è stata rinvenuta una ferita al cranio, quasi certamente provocata da una freccia e questo avrebbe indotto i ricercatori a pensare che si potesse trattare di antichi soldati. Tuttavia, come riporta Repubblica.it, il ministero dell’Antichità egiziano non ha escluso la possibilità che il sepolcro potesse aver ospitato i membri di una intera famiglia. Purtroppo, al momento dell’apertura del sarcofago i resti delle tre mummie si trovavano in condizioni pessime e molte ossa galleggiavano tra liquami di color rossastro che evidentemente non hanno garantito una loro conservazione ottimale nel tempo. In base ai pochi elementi a disposizione degli archeologi, si è esclusa l’appartenenza dei corpi rinvenuti a famiglie nobili dell’epoca Tolemaica o romana in seguito all’assenza di oggetti preziosi o amuleti presenti nel sarcofago.



SVELATO MISTERO DEL SARCOFAGO NERO: DELUSIONE TRA GLI ARCHELOGI

La scoperta compiuta in Egitto nelle ultime ore ha così portato a svelare un mistero che da giorni stava appassionando e impegnando gli archeologi e che, alla luce dei rinvenimenti effettuati ha in qualche modo portato un pizzico di delusione. Sin dalla scoperta del sarcofago nero, infatti, i ricercatori avevano manifestato grande entusiasmo soprattutto per via dell’antichità dello stesso. Era stato lo spesso strato di malta al di sotto del coperchio a far ipotizzare una collocazione cronologica del sarcofago, risalente ad almeno 2 mila anni fa. E così con i primi interessanti elementi tra le mani, gli esperti speravano di trovare all’interno del sarcofago il corpo mai trovato di Alessandro Magno, morto nel 323 a.C. Voce tuttavia smentita dal segretario generale del Consiglio superiore delle antichità, Mostafa Waziri, il quale ha anche replicato alle voci di chi sosteneva che l’apertura del misterioso sarcofago potesse rappresentare qualche maledizione: “Sono solo superstizioni, non esiste nessuna maledizione. Come vedete il mondo non è piombato nelle tenebre, io sono qui davanti a voi e sto bene”. Ora gli scheletri rinvenuti saranno trasferiti nel museo nazionale di Alessandria per ulteriori studi mentre il sarcofago sarà portato in un deposito e sottoposto a ristrutturazione.