Torna a far discutere il quadro rubato dai tedeschi agli Uffizi, visto che è stata ritrovata una lettera nazista legata all’episodio. Parliamo del “Vaso di fiori” di Jan van Huysum recriminato da Eike Schmidt Direttore della Galleria. Secondo un’indagine del settimanale tedesco Der Spiegel pare che il 17 luglio del 1944 il caporale Herbert Stock parlasse proprio di questo in una lettera scritta a sua moglie: “Ho un bel dipinto con dei fiori su tela. Te lo mando. Starebbe bene in una cornice dorata“. Così il noto quadro è arrivato ad Halle an der Saale in Sassonia, città del caporale che si trova vicino a Lipsia. Si tratta dell’ultima traccia sicura di dove sia stato il “Vaso di Fiori” che nonostante sia un’opera certificata sembrava sparito nel nulla. La Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta e gli Uffizi, appunto tramite Schmidt, hanno chiesto la restituzione ufficiale senza ricevere per ora una risposta pubblica.



uffizi: la stampa con scritto rubato

La lettera nazista sul quadro rubato dai tedeschi agli Uffizi fa tornare a parlare del “Vaso di fiori” di Jan van Huysum. Il direttore Eike Schmidt ha fatto esporre una riproduzione in bianco e nero dell’opera all’interno della sala dei Putti di Palazzo Pitti dove era conservato il quadro fino alla seconda Guerra Mondiale. Questa è stata ottenuta da una delle primissime fotografie scattate nel primo novecento da Alinari e ai suoi margini presenta in tre lingue (italiano, tedesco e inglese) la scritta “rubato”. E’ stato ribadito che questa sarà tolta da Palazzo Pitti solo ed esclusivamente quando la Germania restituirà il quadro all’Italia. La contesa è stata alimentata proprio da Schmidt che ha sottolineato come: “La Germania dovrebbe abolire la prescrizione per le opere che sono state rubate nel corso del conflitto mondiale. Si dovrebbe fare in modo che possano tornare ai legittimi proprietari”.

Leggi anche

ARTE/ Friedrich, quando l’infinito “riscatta” l’ossessione della morteLETTURE/ Lauretano, inseguire il senso delle parole sotto le macerie di "questo Spentoevo"