Aveva studiato pianoforte al Conservatorio di Palermo, ma il suo destino artistico era evidentemente un altro. Una infanzia difficile, compagni di scuola e professori lo considerano un ritardato. Nel 2006 è vittima di una apnea cerebrale causata da un arresto cardiaco durato ben 25 minuti, quanto basta per danneggiare per sempre il cervello stesso di una persona. Invece si riprende e quando “rinasce” alla sua seconda vita è diventato un pittore. Sembra la storia di uno dei tanti film hollywoodiani su andata e ritorno alla morte, invece è vera, quella di Marco Urso, oggi Marck Art che vive adesso a Favara in provincia di Agrigento. Il primo quadro lo dipinge quando è ancora in ospedale, La Scarpa, poi un anno dopo diventa pittore a tempo pieno, dalla produzione febbrile e incessante. E’ anche dotato di poteri particolari, come quando nel 2009 dipinge L’annunciazione, dove il soggetto sono i quattro componenti di una famiglia veneziana esistente davvero, ma che lui non aveva mai visto né conosciuto. “Il tema della malattia, della sofferenza e della guarigione si ritrova nei suoi primissimi dipinti dai forti colori, ispirati alla campagna siciliana, e nelle prime mostre personali. Con il “Fiume Giordano I” inizia il ciclo pittorico dedicato al fiume percepito come luogo archetipico: è il tema della soglia, del passaggio sulle sponde del fiume, luogo di ispirazione e frequentazione costante per Marck che, qui, dialoga con personaggi del passato e del presente, di cui l’artista avverte le anime e le loro storie”, si legge sul suo sito ufficiale.



IL PITTORE DEGLI ANGELI

Poi lo scopre Vittorio Sgarbi, che al di là delle sue esasperate esibizioni televisive, resta il maggior critico d’arte italiano che seleziona il quadro Uscire fuori dal tunnel depressivo per una mostra dedicata agli artisti siciliani, Da Pirandello a Iudice. Di lui Sgarbi dice: “Ci sono storie straordinarie, legate all’arte, che vanno segnalate. Una di queste è quella di Marck Art, nome d’arte di Marco Urso, pittore, attore, poeta siciliano di Favara che, a causa di un grave problema di salute, è rimasto per alcune ore in coma rischiando di morire. Marco ce l’ha fatta. E seppur segnato dalla malattia, è letteralmente rinato, cominciando a dipingere, fotografare, scrivere, recitare. E sopratutto a girare l’Italia portando in mostra le sue originali opere”. “Ero morto, ora dipingo gli angeli” commenta lo stesso artista.

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