Cristiano Ronaldo ha terremotato l’estate del calcio italiano nel 2018. In passato soltanto ingaggi come quello di Diego Maradona al Napoli e del “Fenomeno” Ronaldo all’Inter avevano segnato in maniera imponente le trattative di mercato nostrano: campioni all’apice della carriera che sceglievano una nuova avventura professionale in una serie A capace di attrarre talenti, dai grandi club fino a quello di provincia. L’arrivo di CR7 sembrava una cosa fuori dal mondo e, invece, si è concretizzato nello spazio di due settimane, dalle prime indiscrezioni di fine giugno fino all’annuncio ufficiale sul sito della Juventus il 10 luglio.
Una trattativa nata dopo un episodio che aveva fatto pensare a lungo il portoghese, la rovesciata straordinaria con cui aveva firmato il 2-0 del Real Madrid a Torino, andata dei quarti di Champions League. Quel 3 aprile all’Allianz Stadium accade qualcosa di mai visto: tutto lo stadio applaude Ronaldo, la bellezza di quel gesto ha colpito anche chi, sul campo e sugli spalti, è avversario. Un tributo cui il portoghese replica portandosi la mano sul cuore, un momento che gli fa scattare qualcosa dentro. Aveva sempre apprezzato la Juventus, fin da bambino, quella sera intuisce che possa diventare anche il futuro. Ed è da questo episodio che parte il racconto di Cristiano Ronaldo. Tutta la felicità, tutta la malinconia (Aliberti, 2019), libro scritto a quattro mani da Sandro Bocchio e Giovanni Tosco, giornalisti di Tuttosport, con la prefazione di Darwin Pastorin e la postfazione di Luca Beatrice. Perché da quell’applauso è nato tutto.
Il racconto si dipana su un percorso (non casuale) di sette capitoli, uno indipendente dall’altro e caratterizzati da un riferimento musicale. Sette videoclip per un racconto non cronologico delle vicende umane e professionali di Ronaldo. E quindi i primi passi dalla nativa Funchal, sulla lontana isola di Madeira, fino allo sbarco a Lisbona, allo Sporting. E poi l’amichevole con il Manchester United, quando gli stessi giocatori di sir Alex Ferguson chiedono di non lasciare lo stadio prima che Ronaldo abbia firmato per loro; gli anni spagnoli, con allenatori avversati (José Mourinho) e amati (Carlo Ancelotti), l’eterno duello con Leo Messi e i successi con il Real Madrid, portato sul tetto d’Europa per quattro volte, fino alla rottura con il presidente Florentino Perez e il sì alla Juventus; il Portogallo campione d’Europa nel 2016 in maniera inaspettata.
C’è il Ronaldo che soffre per l’alcolismo del padre José Dinis e per i problemi con la droga del fratello Hugo, c’è il Ronaldo legatissimo a mamma Dolores e che trova un equilibrio con Georgina, dopo aver attraversato mille flirt. C’è il Ronaldo che ha realizzato un impero personale grazie alla popolarità planetaria sui social e quello che può determinare i destini commerciali del club per cui gioca, c’è il Ronaldo che deve fare i conti con il fisco e con l’accusa di un presunto abuso sessuale. È il racconto di una persona che non possiede il talento innato di altri campioni, ma che ha saputo arrivare al loro livello con ferrea determinazione e dura autodisciplina, marchiando in maniera indelebile la storia del calcio.