Sono Alessandro e Cristian i protagonisti dell’ultima puntata di Dottori in corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la docu-serie di Simona Ercolano prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction e in onda oggi, in seconda serata su Rai 3. In occasione dell’ottavo e ultimo appuntamento, Federica Sciarelli ripercorre la vicenda toccante di due ragazzi molto diversi tra loro, ma accomunati dal fatto che entrambi sono stati ospiti per lungo periodo della struttura ospedaliera romana. Al centro anche le loro famiglie e i loro medici, che hanno trattato i loro casi con coraggio e fiducia. Tutte le storie, naturalmente, sono a lieto fine.



La storia di Cristian e la miocardia dilatativa

Cristian è un bambino dolce e pieno di vita che, come premio per la promozione a scuola, chiede di poter andare a trovare la zia a Piacenza e di stare con lei per un periodo. La mamma, Maria Pina, accetta: si sentiranno attraverso le videochiamate. Durante una di queste, Maria Pina si accorge che suo figlio ha una strana tosse; preoccupata, decide di portarlo subito all’ospedale. I medici gli diagnosticano così un gravissimo problema cardiaco, la miocardia dilatativa. Il bambino viene trasferito a Firenze e poi, in eliambulanza, raggiunge il Bambino Gesù di Roma. Lo staff medico si rende subito conto che la situazione è critica e per questo, senza pensarci due volte, decide di impiantargli un cuore artificiale di ultima generazione chiamato Heartmate3”. L’intervento va a buon fine: a questo punto, a Cristian, non resta che trascorrere alcuni mesi in reparto per rodare il suo nuovo cuoricino. Non passera molto tempo, prima che lui possa riabbracciare i suoi amichetti e riprendere in mano la sua vita.



Che cos’è il cuore artificiale

Il nuovo cuore di Cristian, il cuore artificiale, è un componente meccanico impiantato nel torace che prende il posto tout court del cuore normale. Esso deve essere distinto dal Vad e dal Cpb, in quanto il primo è soltanto una pompa che aiuta il cuore, ma non lo sostituisce, e il secondo è un bypass cardiopolmonare assistito, vale a dire una macchina che rimpiazza sia il cuore che i polmoni. Il grande pro dei cuori artificiali è quello di diminuire i trapianti di cuore, anche se gli organi sintetici attualmente progettati non sono in grado di garantire al paziente la stessa qualità di vita che potrebbero avere con un cuore umano trapiantato. Sono frequenti, infatti, i rigetti, ed è comunque necessario che le batterie vengano sostituite di frequente. Al mondo, attualmente, esiste solo un caso di cuore artificiale destinato a essere mantenuto fino al termine naturale della vita del paziente.

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