Stanno costruendo una diga contro la povertà e lo stanno facendo come se dovessero realizzare una grande infrastruttura. C’è quello che potremmo definire un general contractor che fa partire i lavori, o meglio l’iniziativa, un coordinatore del progetto che gestisce, manager specializzati del terzo settore e una serie di aziende, in questo caso enti no profit, che si occupano concretamente di risolvere i problemi specifici. Tutti insieme, ognuno nel proprio ambito per arrivare al risultato.
Non siamo in Africa, ma nel sud di Milano dove a metà marzo è partito Cuore visconteo – Reti solidali contro le povertà, un progetto che vuole contrastare in modo nuovo sia le vecchie povertà che quelle nuove creando un nuovo modello di intervento. «Tutto» spiega Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, uno dei partner del progetto «è partito da una idea di Fondazione Cariplo e di Giuseppe Guzzetti che hanno creato una decina di anni fa la Fondazione Comunità – promotrice di Cuore visconteo, ndr -, una struttura che ha cominciato a lavorare sul territorio creando delle reti di associazioni fin da quando la parola “rete” non era ancora di moda. Ma quello che stiamo facendo a sud di Milano è un passaggio ulteriore rispetto al passato, geniale, perché non solo parte da una solida struttura di organizzazioni del sociale, ma è in grado di essere rigenerativa, ovvero di crescere con le proprie gambe attivando nuove risorse, non solo economiche, coinvolgendo persone nel volontariato e altri enti pubblici e privati».
Cuore visconteo opera in 11 comuni con oltre 125 mila abitanti tra i quali Rozzano, Pieve Emanuele, Opera e Locate Triulzi. In questo territorio il reddito medio pro-capite è inferiore del 20% rispetto alla media provinciale e, a partire dalla crisi del 2008, sono in costante crescita i nuclei monoparentali, le gravidanze di minorenni, le famiglie in carico ai servizi sociali, l’accesso ai sussidi e le richieste di alloggi popolari. Una situazione difficile che Cuore visconteo ha deciso di affrontare a tutto tondo, dando una risposta ai bisogni immediati e, nello stesso tempo, creando un percorso di uscita dalla povertà e di risoluzione delle fragilità. «Ci occupiamo di famiglie con bambini e nel corso del primo anno ne prenderemo in carico 150, mentre il numero di nuclei che saranno raggiunti da interventi diversi saranno intorno ai 500. Abbiamo cinque aree di intervento e sette centri territoriali gestiti da quattro cooperative che lavorano sul territorio con un unico coordinatore» racconta Ivano Abbruzzi, presidente di Impresa Sociale Progetto Mirasole, capofila del progetto. «L’obiettivo» aggiunge «è essere il più vicino possibile alle persone in modo da far emergere situazioni di disagio senza dimenticare quelli che hanno già chiesto aiuto alle amministrazioni locali che, in questo caso, affianchiamo».
Le cinque aree di intervento sono l’assistenza alimentare, la povertà sanitaria, quella educativa, la crisi abitativa e il lavoro. Sulla prima collaborano insieme la Croce Rossa con un hub a Opera e Progetto Arca che ha potenziato il social market di Rozzano ed estenderà da quest’anno a tutti gli 11 comuni la distribuzione di pacchi viveri attraverso le parrocchie. Dal lato sanitario, invece, intervengono la Croce Rossa, Il Banco Farmaceutico e, sotto la supervisione della Ats di Milano, la figura dell’infermiere di comunità che accompagna le persone in ambiti che i medici di base fanno sempre più fatica a presidiare. «Sul fronte abitativo» continua Abbruzzi «oltre al pubblico, ovvero le case Aler e il sostegno agli affitti, attraverso la Caritas ambrosiana possiamo offrire un sostegno alle spese emergenziali che riguardano la casa: le rate di mutuo, gli affitti, le rate condominiali, qualche bolletta, una riparazione urgente, un frigo che non funziona più. Cuore visconteo ha rafforzato gli interventi e li ha messi in rete con le altre iniziative».
Contro le povertà educative sono scesi in campo gli spazi di aggregazione, già attivi e presidiati dalle organizzazioni che collaborano al progetto, come la Casa per fare insieme, il FunLab di Fondazione Progetto Arca, lo spazio Giovani Caos a Rozzano, mentre a Opera ci sono la Casa delle Mamme e l’Abbazia di Mirasole. Per il lavoro, infine, si sono unite le forze della Fondazione Adecco e del Progetto Mirasole che intercettano bisogni delle aziende e delle persone inserendo queste ultime in un percorso di formativo che li accompagna verso un possibile inserimento.
«È tempo di affrontare in rete le grandi questioni come la povertà e lo sviluppo sociale del nostro Paese», conclude Filippo Petrolati, direttore della Fondazione di Comunità di Milano. «Con questo progetto abbiamo voluto partire dal territorio, mettere in rete attori sociali e istituzionali, grandi organizzazioni con forti competenze e professionalità, che sappiano collaborare in modo nuovo facendo squadra contro la povertà. Tre solo le grandi sfide di Cuore visconteo: partire dalle risorse delle persone in povertà per progettare il cambiamento, fornire un’ampia gamma di aiuti materiali, costruire una infrastruttura sociale più forte per le sfide di oggi e di domani».
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