Il medical drama in onda questa sera su Rai 1 Cuori è stata girata a Torino. La storia è ambientata nel 1967 su un’equipe di cardiochirurghi che porteranno numerose innovazioni all’interno della cardiochirurgia. L’ospedale Molinette di Torino fa da sfondo alla maggior parte delle vicende mediche e personali dei protagonisti e negli anni ’50 e ’60 ha realmente fatto da sfondo alla storia vera raccontata all’interno della fiction. Le riprese esterne della fiction però sono state fatte presso l’ex Ospedale Militare Riberi, mentre per gli interni di ospedale è stato ricostruito tutto all’interno degli studi Lumiq sempre a Torino.
Non solo l’ospedale, la fiction riprende anche alcuni noti palazzi storici della città di Torino come il Palazzo Cisterna, dove c’è la biblioteca di storia e cultura del Piemonte Giuseppe Grosso. Il palazzo, finito di costruire nel 1686 è in perfetto stile barocco e fu progettato dall’architetto Antonio Maurizio Valperga.
Cuori la fiction ambientata nei luoghi storici di Torino
Non solo palazzi, le vicende di Cuori vengono raccontate anche presso la Cavallerizza Reale, un palazzo patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1997, progettato all’interno della zona di comando della capitale barocca nel 1740 dall’architetto Benedetto Alfieri con la funzione di svolgere gli esercizi equestri. All’interno della fiction alcune storie dei protagonisti vengono anche narrate all’interno del Castello del Valentino e nel suo omonimo parco, anche questo luogo è dal 1997 inserito nella lista del patrimonio dell’umanità e attualmente è un edificio assegnato all’università della città per ospitare i corsi di laurea di Architettura. Alcune scene invece, sono state girate all’interno della facoltà di Anatomia.
La troupe della fiction Cuori però è uscita dai confini della città come il Villaggio Leumann, un quartiere operaio creato alla fine dell’Ottocento a Collegno, e presso il Ponte del Diavolo a Lanzo Torinese, edificato nel 1378 con lo scopo di collegare Lanzo Torinese e le sue valli con Torino, decantato da numerosi poeti nell’Ottocento come Giovanni Prati e Angelo Brofferio e nel Novecento dal poeta Nino Costa. Al momento questa location è una riserva naturale visitabile tramite tour organizzati o da svolgere liberamente.