Massimo Galli, ex primario di Malattie Infettive dell’ospedale “Sacco” di Milano, ha raccontato la sua battaglia personale contro il Covid, che ha contratto nei giorni scorsi. Dopo le sue apparizioni televisive a “Mattino Cinque News” e a “Controcorrente”, l’esperto è intervenuto sulle colonne del “Corriere della Sera” dicendo di stare “discretamente meglio rispetto ai giorni scorsi” e di avere contratto la variante Omicron con sintomi ben definiti: “Il 3 sera ho iniziato ad avere un forte raffreddore e molto mal di gola, la notte tra il 3 e il 4 ho avuto febbre alta con brividi scuotenti, la mattina del 4 avevo 38 di febbre, disturbi intestinali, ero a pezzi, per fortuna però con una saturazione d’ossigeno sempre rassicurante. Una bella batosta”.



Il professor Galli si è regolarmente sottoposto al ciclo vaccinale, booster compreso, e tiene in maniera particolare a sottolineare tale aspetto, in quanto “qualcuno ha avuto il cattivo gusto di tirare fuori la questione prima che la comunicassi io (come volevo fare) e inventando che sarebbero state le cure domiciliari a farmi stare meglio. Se non avessi avuto le tre dosi, sarei stato un candidato perfetto per un’evoluzione negativa della malattia e per il ricovero. Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale perché mi è stato consigliato, visti i miei fattori di rischio (una brutta embolia polmonare nel 2019, una storia di asma importante, una glicemia sfarfallante)”.

MASSIMO GALLI: “OCCORRERÀ CAMBIARE STRATEGIA VACCINALE”

Al “Corriere della Sera”, Massimo Galli ha puntualizzato che oggi negli ospedali finiscono soprattutto i non vaccinati, in quanto Omicron ha, allo stato attuale, una diffusione molto rapida e occorre assumere un atteggiamento prudente nei suoi confronti. “La gran parte dei contagi oramai, visto che siamo in tanti ad essere vaccinati, è nei vaccinati, ma questi non vanno a finire in rianimazione o al cimitero – ha detto -. Diversamente dai non vaccinati, che invece finiscono mediamente molto male”.

Quello che è certo è che presto servirà cambiare strategia vaccinale, adottandone una che preveda l’uso di nuovi vaccini in grado di contemplare le varianti: “Credo che non ci sia alternativa. Tuttavia, nell’arco di meno di 12 mesi tre varianti sono state in grado di sostituirsi l’una all’altra: se noi avessimo rivendicato a gran voce un vaccino nuovo contro la variante Alfa, probabilmente ora ce l’avremmo e non sapremmo cosa farcene”. Sull’obbligo vaccinale agli over 50 è “abbastanza tardi e non è abbastanza, ma certamente avrà un impatto, anche se la sanzione da 100 euro una tantum è una letterale presa in giro. Ai beceri che vogliono definire sul piano ideologico qualsiasi cosa e screditare chi crede nella scienza dico che, a furia di ragionare in questo modo, contribuiscono a far sì che il Paese da questo incubo non esca”.