Dopo Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson, sta per arrivare un altro vaccino, il tedesco CureVac, siero che secondo molti potrebbe far svoltare decisamente la campagna di vaccinazione dell’Unione Europea e di conseguenza anche dell’Italia (qui l’ultimo bollettino aggiornato). Nel corso di quest’anno, infatti, l’azienda ha promesso la produzione di 300 milioni di dosi, ed inoltre è conservabile a 5 gradi, quindi come in un normale frigorifero.



Il via libera definitivo, dopo gli esami di questi mesi, potrebbe arrivare a giugno come scrive IlFattoQuotidiano.it: “Il candidato vaccino di CureVac, CvnCoV – le parole di Franz-Werner Haas, amministratore delegato di CureVac – è in una fase avanzata della sperimentazione clinica a seguito di ampi studi sulla sicurezza e sulla tollerabilità. Ci aspettiamo nuovi dati nel corso del secondo trimestre e li utilizzeremo come base per far avanzare il processo di approvazione del nostro vaccino che è già iniziato”. Il CureVac utilizza la tecnologia Rna messaggero, la stessa di Pfizer e Moderna, due vaccini che hanno avuto senza dubbio meno grattacapi rispetto alla concorrenza, ed anche questo aspetto fa montare l’ottimismo e la speranza.



CUREVAC IN ARRIVO: BASSE DOSI DI RNA ED EFFICACE CONTRO LE VARIANTI

“Prevediamo una produzione fino a 300 milioni di dosi nel 2021 e un miliardo di dosi il prossimo anno”, ha aggiunto Haas, e del totale in Italia dovrebbero arrivare circa 30 milioni di dosi, di cui 7.3 entro giugno (obiettivo non semplice) e 14 entro settembre. Le restanti 16 saranno invece disponibili fra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2022. Il CureVac prevede un dosaggio inferiore di Rna rispetto a Pfizer e Moderna, ed inoltre, sono in corso delle analisi accurate per allargare la protezione anche alle varie varianti covid fino ad oggi emerse: “Stiamo conducendo studi in vitro – aggiunge Haas – mirati sulle varianti critiche per confermare l’efficacia del nostro attuale candidato vaccino. Recentemente siamo stati in grado di dimostrare nei test preclinici che è efficace contro la variante sudafricana”. L’ad di CureVac aggiunge e conclude: “Offre la flessibilità di adattare i futuri candidati vaccini alle varianti”.

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