Lo scorso giugno le presunte vittime di pedofilia del prete Don Nello Giraudo avevano chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro alla Curia di Savona, ma oggi la notizia è che quei soldi richiesti per le 5 presunte vittime non sono stati riconosciuti: la Diocesi nega il pagamento, sostiene la Stampa, perché sostanzialmente non vi sarebbero prove certe che quel sacerdote – poi “spretato” dalla stessa Curia proprio in seguito ad alcune condanne più di 7 anni fa – 30 anni prima abbia compiuto quelle molestie contro 5 ex adolescenti tra gli anni ’80-’90. Le presunte violenze si sarebbero compiute tute dentro la parrocchia di Spotorno e in alcuni locali dell’entroterra ligure, con Don Nello Giraudo contestato e denunciato quasi trent’anni dopo al primo che ha avuto coraggio a confessare il tutto, tale Francesco Zanardi (Presidente di Rete l’Abuso). «È stato molto difficile ricostruire dentro di me quello che era successo», ha spiegato ai giudici avanzando una richiesta da 4 milioni e 700mila euro per lui e le altre presunte vittime di molestie. Si poteva trovare un accordo extragiudiziale, o almeno così pareva la scorsa estate ma la novità odierna è che si è arrivati ad un nulla di fatto delle trattative tra Curia e vittime. Giusto ieri la Diocesi di Savona-Noli ha presentato l‘atto di costituzione in giudizio, idem l’ex sacerdote coinvolto e dunque il 15 novembre prossima scatterà la prima udienza al Tribunale di Savona per le accuse e richieste di Zanardi.
CASO GIRAUDO, LA CURIA NEGA IL RISARCIMENTO
«Non eravamo a conoscenza diretta dei fatti laconicamente descritti, che Zanardi ha affermato essere avvenuti a suo danno», sono le prime parole ufficiali della Curia tramite gli avvocati (riportate da La Stampa, ndr) con le quali la Diocesi e il Vescovo spiegano di non poter essere assimilati alle eventuali colpe di Don Giraudo, «Nessun apporto causale, anche sotto il profilo psicologico, può essere attribuito alla diocesi in ordine ai fatti asseritamente posti in essere da Nello Giraudo». Non è più in carica il Vescovo di quei tempi e per questo motivo, «Tali fatti, se occorsi, sarebbero avvenuti non alla luce del sole, ma in modo assolutamente riservato e nascosto. Altresì gli attuali rappresentanti della diocesi non lo erano all’ epoca». Zanardi ha presentato e ripresenterà una perizia che porterebbe prove in favore contro l’ex sacerdote, ma la Curia replica contestando «Il diritto al risarcimento del danno deve ritenersi ampiamente prescritto». Nega la Diocesi ma nega anche lo stesso Giraudo che fa sapere tramite l’avvocato «Il convenuto non ha mai potuto effettuare una penetrazione o comunque una congiunzione carnale. Si contesta che sia accaduto alcunché di illecito in occasione dei frequenti campeggi organizzati dal gruppo parrocchiale». Ci saranno nuove perizie per provare a stabilire gli eventuali risarcimenti in una brutta storia che segnala una spiacevole mancanza di collaborazione tra la stessa Chiesa locale e le vittime di un presunto continuativo caso di pedofilia.