Non solo prove fisiche, ora le Olimpiadi mettono anche alla prova la testa. Così ora i cervelloni del Pianeta si mettono in gioco a Pechino, città che ha ospitato già Olimpiadi e Paraolimpiadi e in cui da oggi gli atleti sono pronti a sfidarsi sul piano mentale.
I World Mind Sports Games si svolgono al National Convention Center di Pechino, e si tratta della prima edizione, organizzata dalla International Mind Sports Association (IMSA) sotto il patronato della GAISF, General Association of International Sports Federations. Gli atleti si sfidano a bridge, dama, go, scacchi e Xiangqi (Scacchi cinesi), questi ultimi grazie alla presenza della World Xiang Qi Federation.
Scenderanno in campo i migliori atleti nella loro specialità e non si tratta di un’elìte di geni un po’ frustrati che vedono realizzarsi il proprio sogno di notorietà.
A livello mondiale le federazioni citate rappresentano qualcosa come 500 milioni di giocatori e 400 federazioni nazionali. Sono, infatti, circa 100 milioni nel mondo i giocatori di bridge, 40 milioni i giocatori di dama, 300 milioni gli scacchisti e i 60 milioni gli appassionati del go.
E anche l’Italia ha una degna rappresentanza, che vedremo all’opera in questi giorni.
L’iniziativa si inquadra in un grande progetto destinato a dar vita a breve scadenza alle Intellimpiadi, le Olimpiadi degli sport mentali, e vuole sottolineare il rilevante contributo che queste discipline portano ad un armonico sviluppo intellettuale e comportamentale dell’individuo. Infatti, gli sport della mente coinvolgono l’individuo sul piano comportamentale, strutturale e funzionale (ragionamento, memoria e concentrazione) della mente oltreché tecnico. Non è quindi un caso che alcuni di questi sport della mente vengano insegnati nelle scuole di diverse nazionalità e facciano inoltre parte di alcuni corsi specialistici in svariate università. Rientrano infatti nelle aree di interesse dell’educazione civica, della logica, della matematica e della psicologia.