Sono ventidue pezzi rarissimi, pregiati, da collezione. C’è chi colleziona francobolli, chi farfalle. Ci potrebbe essere qualcuno a cui vien voglia di collezionare veneziani. Sono giovani, carini e soprattutto sono gli ultimi. Si offrono per feste in maschera, comparse cinematografiche, spot pubblicitari, balli col costume da settecento, soprammobili di pregio ma probabilmente sarebbero disponibili anche ad abitare in una cantina polverosa. L’asta su eBay si è aperta oggi, durerà cinque giorni concludendosi domenica alle 16:46. Prezzo di partenza: 0,01 euro. C’è anche tanto di fotografia, descrizione, metodo di pagamento, possibile utilizzo e slogan: «Vi presentiamo gli ultimi cittadini in via di estinzione, i veneziani. Ultimi esemplari disponbili, veneziani purissimi. Ottimi per comparse cinematografiche, feste in costume, arredo di pregio. Affrettarsi».
Vendersi sul mercato on line è l’ultima trovata di Venessia.Com, movimento libero con trecento iscritti nato “per sistemare le cose”. Nella primavera scorsa aveva piazzato nella vetrina della farmacia Morelli, in campo San Bartolomeo, un conta-veneziani costantemente aggiornato. Ogni giorno uno, due, dieci in meno sul display luminoso. Ora il movimento ha realizzato la sua ultima – forse più geniale- iniziativa a scopo di denuncia e protesta. «Il Comune sta vendendo qualsiasi cosa per fare cassa. Allora, visto che c’è, che venda anche noi» afferma provocatoriamente Massimo Fadalti, coordinatore del movimento. «Venezia si svuota ogni giorno di più – spiega Fadalti – a giugno i residenti sono 60.600 con un calo netto di 120 abitanti rispetto al mese scorso. La cartolarizzazione dei beni immobili comunali e demaniali si traduce in svendita di pezzi pregiati di storia cittadina, come Palazzo Labia, sede della Rai, già posto in vendita e il cui destino è assolutamente incerto con il rischio che si trasformi nell’ennesimo hotel a quattro stelle. Senza dimenticare che Venezia capoluogo di regione e provincia ha già perso negli anni la maggior parte delle sedi di rappresentanza di enti e istituzioni pubbliche».
E’ proprio così, la lista dei beni di cui il comune si sta liberando o si è già liberato è molto lunga: Palazzo Paguri, vendesi; Palazzo Nani, vendesi; Palazzo Foscari Contarini, vendesi; Palazzo Bonfandini, vendesi; Palazzo Fondamenta Colleoni, vendesi; Palazzina al Lido, vendesi; Palazzo a Murano, vendesi; Palazzo Fonhdamenta del ponte longo, vendesi; Palazzo labia, vendesi; Ex Pilsen, venduto. Venezia a poco a poco si è trasformata in un lunapark per turisti fatto di ristoranti, maschere e hotel a cinque stelle. I comunissimi negozi, le lavanderie, i supermercati, il barbiere-sotto-casa e tutti i servizi che rendono abitabile una città stanno sparendo rapidamente da tutto il territorio, costringendo i veneziani all’esodo di massa. Dunque non indugiate: chi lo sa che già tra qualche mese potrete rivendere questi poveri venessiani alla fiera dell’antiquariato.