La Carbonada è un umido tipico della Val d’Aosta, che la regione alpina condivide, cosa del tutto singolare, con la cucina fiamminga. Il gemellaggio si spiega col fatto che il passo del Gran San Bernardo era uno dei transiti più battuti tra il nord Europa e l’Italia, e all’epoca i viaggi erano talmente lenti e disagiati da imporre lunghe soste durante le quali erano inevitabili gli scambi gastronomici. Differenza sostanziale tra la carbonade fiamminga e quella valdostana consiste nel fatto che la prima viene tirata a cottura con la birra, la seconda col vino. Una differenza quasi ovvia.
Le varianti della Carbonade sono veramente moltissime. Addirittura in Val d’Aosta è un tipico piatto “da pianerottolo”: dietro ciascuna porta dello stesso ballatoio si prepara una carbonade leggermente diversa per la presenza o l’assenza di qualche ingrediente o aroma. Unico difetto è la difficoltà a trovare la carne di manzo salata tipica della carbonade, quasi introvabile in Val d’Aosta, per non parlare del resto d’Italia. Obbligatorio, dunque, ripiegare sul manzo.
Ingredienti per 4 persone
800 g di manzo (un taglio adatto a un umido ma abbastanza magro, come la polpa di spalla)
300 g di cipolla
100 g di pancetta di maiale
50 g di farina
mezzo litro di vino bianco secco
noce moscata
cannella
pepe
sale
Preparazione
Mettete a fuoco burro, pancetta e cipolla a fettine. Aggiungete la carne tagliata a bastoncini larghi circa 1 centimetro e lunghi 5, dopo averla infarinata. A fuoco vivo, condite con sale, pepe, noce moscata e cannella. Aggiungete il vino fino a quando prende bollore e servite subito con la polenta. Il vino consigliato per accompagnarla è il Torrette, a 18 C°.