Da ieri è disponibile su Youtube la seconda puntata di Fessbuc, la nuova sitcom che dalla Rete prende in giro il più popolare dei social network. Dopo il film di Sorkin, infatti, non poteva mancare una produzione nostrana che satireggi sull’influenza che Facebook ha ormai nelle nostre vite. Ecco allora che arriva questa comedy milanese in vago stile Camera Cafe, e sbanca il botteghino salendo al decimo posto tra i video più visti.
In 8 minuti circa si raccontano stralci delle paradossali vite dei personaggi che in un’agenzia pubblicitaria fanno di tutto fuorché lavorare. Il primo episodio, dal titolo che da solo dice tutto (Curri-culetto), si apre con Melina, la stagista, che in accappatoio prepara il “curriculum” da inviare all’agenzia, ovviamente davanti al PC. Poi abbiamo i creativi senior Culo e Camicia, immancabilmente gay, alle prese con le dimissioni via web; il Big Boss dell’agenzia , ignorante e sessuomane, che combina pasticci con le chat multiple; Santina, la segretaria bruttina e sfruttata; la nuova demenziale coppia creativa, Testa e Croce, e molti altri macchiettistici personaggi che non vi lasceranno digiuni da sane ghignate.
L’idea di Fessbuc è venuta a cinque autori indipendenti: Arturo Di Tullio, Giorgio Centamore, Alessandro Coscia, Davide Crestani e Massimo Garbarino. Questa sitcom è la prima in Italia a partire dalla rete: «Il nostro obiettivo? Arrivare in tv», dichiarano i creatori al Corriere della Sera. «Non ci interessa a che ora, l’importante è l’integrità del progetto». Così danno ragione della scelta di Youtube: «Abbiamo deciso di non fare il giro delle sette chiese tra le grandi società di produzione italiane, ma di provare a testare il prodotto sul web con tre puntate pilota. All’americana», spiega Di Tullio. Il riferimento è a The Guild, analogo progetto statunitense grazie al quale un gioco di ruolo molto diffuso è diventato il tema di una sitcom che è stata lanciata proprio da Internet. Per il momento c’è da dire che Fessbuc non delude di certo le aspettative: «La prima [puntata] è andata su YouTube all’inizio di maggio e con il solo passaparola, in meno di 90 ore abbiamo raggiunto la ventesima posizione tra i video più cliccati; ora con 700 contatti al giorno, siamo al decimo posto». I tempi paiono maturi anche qui, quindi, «anzi rischiano di marcire se non ci si sbriga». Ieri è uscito anche il secondo episodio, Appuntamento al buio, e il terzo è previsto fra quindici giorni. Dopo di che, aggiunge Di Tullio, «si raccolgono i dati e davanti a una commissione di addetti ai lavori metteremo all’asta il nostro prodotto; il contenuto sarà intoccabile». Ecco un buon modo per vendere un prodotto.
Ma Fessbuc, se vogliamo, è anche un modo un po’ ironico di guardarsi allo specchio: «Ormai esisti solo se sei là dentro, la peggiore minaccia che puoi fare a un amico è “guarda che ti tolgo da FB”. È il ritratto di un popolo di inebetiti internauti, come dimostra Caterina Guzzanti nella sua scheggia dalla Dandini; ovvio che dietro c’è insicurezza, solitudine e un forte bisogno di sognare», commentano gli autori. «Tutti vogliono essere al centro dell’attenzione per sentirsi importanti», aggiunge ancora Di Tullio,«dunque si possono trovare le fughe dell’Arsenio Lupin della Nuova Zelanda che sfida le autorità o qualcuno che cerca un vecchio compagno di classe senza chiedersi come mai per trent’anni nessuno dei due ha sentito la mancanza dell’altro! ».
Niente da dire, l’idea è divertente e geniale per la sua attualità. Speriamo di vederla presto anche in Tv.