Quando si dice “il nome è un programma” (nel particolar caso anche elettorale): Antonio Barbone non solo è divenuto, da commercialista che era, clochard, ma adesso si “candida” sindaco di Foggia proprio per far conoscere a tutti i problemi che ogni giorno i suoi compagni di strada vivono sulla propria pelle.
Barbone ha alle spalle un passato da commercialista affermato e da qualche anno, a causa di problemi economico-famigliari, è senzatetto. Il divorzio dalla moglie, la perdita del lavoro, lo hanno portato perdere la bussola e a finire sulla strada.
Oggi,come recita il suo blog www.antoniobarbonesindaco.blogspot.com, ha deciso di far sentire la sua voce attraverso una candidatura fittizia proprio in quanto «conosce tanto bene questa realtà al punto da voler dire la sua, dal voler comunicare a tutti – in modo particolare ai suoi “colleghi” candidati sindaci – le esigenze insoddisfatte di centinaia di senzatetto che vivono in precarie situazioni igienico-sanitarie-alloggiative-lavorative. Quindi sfrutta con intelligente ironia la situazione, che il suo slogan elettorale recita: «Meglio un Sindaco povero che un povero Sindaco».
Il programma elettorale stilato dal candidato sindaco fa leva su dieci “consigli” per poter affrontare i problemi dei senzatetto. «Consigli – afferma – raccolti per la strada, tra i poveri». In esso si vorrebbero elencare tutti gli interventi «che un bravo primo cittadino dovrebbe mettere in campo per facilitare la vita di quanti dormono per strada, nei vagoni abbandonati, sotto i porticati, sulle panchine pubbliche ». Tra le proposte annoveriamo la costituzione di un dormitorio comunale, una mensa comunale per poveri, bagni pubblici in cui lavarsi, un Centro Diurno per senzatetto, l’attuazione della ‘Via per i poveri’, la figura del consigliere aggiunto per i migranti, un Osservatorio Permanente sulle Povertà, politiche di inclusione per chi vive in fragilità sociale ed altro ancora.
In tempo di campagna elettorale, per promuovere le sue idee Antonio Barbone girerà le strade e gli spazi dimenticati. A lui sarà inoltre dedicato un intero numero del Foglio di Via, un mensile foggiano che vuole essere la voce dei senza fissa dimora.
La candidatura è insomma una trovata più simpatica di altre far uscire dall’ombra questo problema sociale.