Vacanze in treno – Viaggiare d’estate non vuol dire per forza interminabili code in autostrada. Sempre più persone scelgono il treno, un mezzo ecologico che può anche risultare più economico dell’automobile. È vero che la cronaca ci aggiorna sui frequenti disagi dei pendolari e sugli inconvenienti che spesso affliggono il trasporto su rotaia, specie nei fine settimana. Ma salgono meno agli onori della cronaca tratte ferroviarie che funzionano bene e possono rendere il viaggio un’esperienza particolare. Ecco dunque un itinerario tra sei linee ferroviarie.
Si inizia dalla capitale: la ferrovia Roma-Ostia Lido, frequentatissima dai pendolari e dai “bagnanti della domenica”, permette di raggiungere velocemente l’antico porto della capitale, ricco di tesori artistici e archeologici.
Inaugurata nel 1924 con uno speciale treno a vapore, la linea vide intensificare il proprio traffico a partire dal 1946, quando, d’estate, moltissimi romani si precipitavano verso le spiagge per una domenica di relax. Oggi il servizio è svolto con moderni treni elettrici alla tensione di 1.500 Volt. Il primo tratto, dalla Piramide Cestia fino a Magliana, si insinua fra quartieri popolari delle colline attorno all’immensa basilica di San Paolo Fuori le Mura. In seguito il treno penetra nella valle del Tevere, zona di pascoli, per allungarsi fino ad Acilia, un’importante stazione dotata di binari di manovra e magazzino merci che rappresenta il punto più alto della ferrovia.
Da qui si scende verso la piana di Ostia Antica, attraversando aree una volta infestate dalla malaria e in seguito bonificate per ospitare numerosi casali. Dopo Ostia Lido si arriva a Lido Centro, in vista del mare.
Circa alla stessa latitudine, ma sulla sponda adriatica, nel cuore dell’Abruzzo, si snoda la tortuosa ferrovia sangritana che dall’entroterra appenninico raggiunge il litorale lungo un percorso aspro come la terra che lo accoglie. Il tracciato originario partiva da Castel di Sangro e si biforcava all’altezza di Crocetta verso le località costiere di Ortona e di Marina di San Vito; durante la costruzione fu aggiunto un piccolo tronco che collegava a quello principale la cittadina di Atessa. Lunga 102 chilometri, dotata di scartamento ridotto da 950 mm, la Sangritana entrò in esercizio nel 1915 con trazione a vapore e fu elettrificata nel 1924, sviluppandosi e affermandosi in modo definitivo subito prima della guerra. Negli anni Cinquanta, con la trasformazione dello scartamento, nacque il collegamento diretto Pescara-Lanciano. Le sue curve di raggio ridotto su panorami mozzafiato regalano magnifiche vedute sulla costa da un lato e sulla Maiella e sul Gran Sasso dall’altro. La più importante cittadina toccata è appunto Lanciano (Chieti), la cui Cattedrale sorge su quattro archi di un antico ponte risalente a Diocleziano. Scendendo verso la valle del Sangro il treno attraversa il fiume Aventino per poi toccare Casoli e Archi con uno sfondo di boschi. A metà strada c’è Villa Santa Maria, paese adagiato sui pendii del Monte Vecchio e sovrastato da vertiginose pareti di roccia.
Al Nord la ferrovia Genova-Casella, elettrificata e a scartamento ridotto, da quasi un secolo si inerpica a mezza costa per trasportare pendolari e turisti dal mare all’Appennino. Avviati nel 1921, i lavori della linea incontrarono numerose difficoltà, ma si giunse lo stesso all’inaugurazione nel settembre del 1929. Partendo dal capoluogo, il binario si srotola per 24 chilometri tra dirupi e canaloni attraversando tre valli: la Valbisagno, la Valpolcevera e la Valle Scrivia. Dalla sponda destra del fiume Bisagno, il panorama sulla Genova di Levante abbraccia anche il promontorio di Portofino dopo di che, tra ponti e gallerie, dal treno si scorge in lontananza il santuario della Madonna della Guardia. All’improvviso il binario comincia una forte discesa verso la stazione di Torrazza San Bernardo, immersa fra i castagni, per poi risalire lungo un tracciato a ‘S’ caratterizzato da grandi pendenze e minimi raggi di curvatura. A Sant’Olcese Tullo si può ammirare il sentiero botanico di Ciaè, creato dai volontari della guardia antincendi: in circa 600 metri di bosco sono raggruppate diverse specie di piante, anche rare, appartenenti alla tipica flora ligure, fino al borgo medievale di Ciaè. Giunto infine nella Valle Scrivia, il treno cambia direzione per terminare il suo viaggio nella stazione di Casella.
Anche la Corsica riserva sorprese. Nella parte settentrionale dell’isola, la spettacolare ferrovia Bastia-Calvi collega, fra vallate selvagge e spiagge incantevoli, la sponda del Tirreno a quella del Mediterraneo aperto. Dalla valle del fiume Golo al grazioso borgo di Ponte Leccia, i binari proseguono sia verso sud, in direzione di Corte e Ajaccio, sia verso nord raggiungendo prima la splendida Ile Rousse e poi la storica città di Calvi, fondata dai romani, fortificata tra i secoli XV e XVII dai genovesi e da questi ceduta alla Francia nel 1768. Interessante, da Calvi, l’escursione alle “Calanche”, formazioni rocciose che a seconda delle ore del giorno e della luce, assumono colorazioni diverse.
Procedendo verso Ovest varrebbe la pena di provare il lussuoso “Andalus Expreso”, un hotel a cinque stelle su rotaia composto da 14 carrozze di cui sette con letti (fornite di bagno e doccia), due ristorante (“Alhambra” e “Gibralfaro”), una piano-bar (“Giralda”), una reception e una sala giochi (“Medina Azahara”). Il servizio del treno si svolge da marzo a novembre con viaggi di sei giorni attraverso le principali località storiche e turistiche dell’Andalusia. Si parte la domenica da Siviglia per visitare, nell’ordine, Cordova, Baeza, Granada, Bobadilla, Ronda, Jerez de la Frontera e far ritorno a Siviglia il venerdì successivo.
Tornando in Italia si può passare dalla Svizzera per salire in cima a una delle più belle montagne del mondo a bordo dell’ardita ferrovia Jungfraubahn. Tramite sette chilometri di galleria scavati nella roccia viva, la linea conduce al capolinea di Jungfraujoch, 3.454 metri d’altezza. Una manciata di metri più in alto, raggiungibile in ascensore, c’è lo Sphinx (“Sfinge”), un osservatorio meteorologico la cui vista spazia sull’intero Nord della Svizzera, sui Vosgi francesi e fino alla Foresta Nera. Da non perdere la Casa del Ghiaccio, ambiente ricavato nell’acqua congelata e decorato da sculture anch’esse in ghiaccio.