Non contento di starsene sulla Terra, l’uomo si aggira nello spazio, portandosi dietro un po’ di civiltà. E la prossima impresa sarà creare un orto extra-terrestre. I primi prodotti agrari spaziali saranno le patate, in particolare quella peruviana.
L’esperimento di coltivazione a gravità zero porterà la bandiera russa, dei cosmonauti sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), che nella missione che dovrebbe partire entro tre mesi porteranno con se una patata peruviana.
L’ortaggio da tubero sudamericano verrà utilizzato per un esperimento legato anche a una futura spedizione su Marte, quando gli astronauti intraprenderanno un viaggio “interplanetario” che durerà circa tre anni. Non siamo ancora allo scenario descritto nel film di fantascienza degli anni ’70, ”2002 Seconda odissea”, nel quale orbitavano attorno a una terra inquinata delle enormi cupole spaziali con dentro campi coltivati e foreste, ma potrebbe essere un primo passo verso nuove tecniche di coltivazione. “Abbiamo siglato un accordo – spiega il rettore dell’Università nazionale di Ingegneria del Perù, Aurelio Padilla – con l’Università di Kursk in Russia per la realizzazione di esperimenti presso l’ISS. Tra questi abbiamo individuato un esperimento con una patata peruviana, un alimento che può essere coltivato e fatto crescere nella stazione spaziale in modo che in futuro, i cosmonauti, in volo per Marte, possano avere cibo naturale da consumare”. Dal canto suo il cosmonauta Nikolaevich Samburov Sergey ha confermato che “per essere in grado di viaggiare per il cosmo, abbiamo bisogno di prodotti di alta qualità, che possono essere trovati in Perù, perché offre un immenso quantitativo di patate e altri prodotti”. Il Perù, dove ne esistono 4 mila tipi diversi, è il primo produttore al mondo di patate che da secoli rappresenta uno degli ingredienti principali nella cucina del paese andino.
E dopo la patata è tutto da vedere quale sarà il prossimo prodotto con marchio d’origine “spaziale”.