Ci avevano sempre detto che il giorno peggiore della settimana era il lunedì, quando dopo gli ozi del weekend si è ributtati nelle fatiche lavorative. Invece un recente studio inglese sfata il mito e posiziona il martedì come peggior giorno della settimana, quello in cui lo stress è maggiore. Perché?

Qualcuno dica al gruppo Facebook “Il lunedì è il giorno peggiore della settimana” di chiudere o cambiare argomento. Se per decenni infatti tutti ci hanno detto che il lunedì era il giorno più odioso e insopportabile della settimana, adesso non è più così. Il lunedì d’altro canto era un obiettivo troppo facile: dopo due giorni di ozioso weekend era ovvio che il primo giorno lavorativo ci sembrasse il più insopportabile.



Così insopportabile che si era diagnosticata anche una angoscia da domenica sera: quel momento in cui il weekend era ormai agli sgoccioli e uno cominciava a pensare a cosa lo avrebbe atteso il giorno dopo: stress, fatica, sveglia presto, noia, insomma tutte quelle cose che accadono sul posto di lavoro. L’incubo lunedì: in realtà era proprio l’idea del lunedì più che il lunedì stesso a risultarci insopportabile. Perché? Vi sveliamo i motivi.



L’ERA SOCIAL NETWORK – L’indagine inglese (svolta dalla London School of Economics) rivela come i tempi siano cambiati. Ma in realtà neanche più di tanto. Il lunedì di fatto era un grande alibi, oggi grazie ai social network e a Internet lo è ancora di più. Cosa succede il lunedì? Succede che, come ha rivelato il 53% delle 22mila persone intervistate per l’indagine svolta in Inghilterra, al lunedì si lavora poco.

Si preferisce passare gran tempo dell’orario di ufficio o di fabbrica raccontando ai nostri colleghi cosa si è fatto di bello nel weekend, e grazie a mezzi come Facebook (il 10% degli intervistati ha ammesso di passare gran parte del lunedì sul popolare social network), oggi lo si può fare molto di più e in modo molto dispendioso, come tempo.



Il lunedì di fatto diventa una sorta di limbo, una terra di nessuno del lavoro, un interludio: si tende a rimandare e a spostare la maggior parte degli impegni lavorativi ai giorni successivi, creando così una sorta di cuscinetto” ideale fra i piaceri del weekend e la realtà lavorativa. Un po’ come quando si scalda il motore della macchina prima di partire. E’ un dato di fatto: la maggior parte degli impiegati ammette di passare la maggior parte del lunedì sui social network.

 

Conseguenza di tutto ciò è che quando arriva il martedì ci si trova obbligati a far fronte alla mole di lavoro accumulata al lunedì. E i risultati possono essere più dannosi di quanto si poteva prevedere.
– Ecco allora che il martedì, come ammette la maggior parte degli intervistati, è il giorno peggiore. Il martedì ha anche un orario preciso in cui il picco di stress arriva al suo apice: le ore 11 e 45 del mattino. E’ quello il “momento horribilis”, quello in cui all’impiegato medio sembra di non avere più vie di scampo. Il martedì dunque diventa un infinito campo di battaglia apparentemente senza fine.

La ricerca ha rivelato che al martedì gli impiegati sono così oberati di lavoro che non escono neanche per andare a pranzo, passando il momento della pausa a digiuno o mangiando un panino davanti allo schermo del proprio computer. Lo stress poi aumenta considerevolmente, pensando che al martedì seguiranno altri gironi altrettanto oberati di impegni lavorativi. Al martedì, dicono le statistiche, un impiegato su cinque si trova ad uscire dal lavoro ben dopo la fine dello stesso: straordinari infiniti…

 

Per il 25% degli inglesi intervistati per lo studio sul “martedì nero”, lo stress vissuto in questa giornata è da imputare ai carichi di lavoro. Un quinto degli intervistati vive lo stress come compagno abituale e ormai accettato del proprio impegno lavorativo. Il 12% incolpa il capo ufficio dello stress che si vive in ufficio, e il 9% dà la colpa ai colleghi.

Su Facebook – ovviamente – sono già nati gruppi che danno consigli su come superare lo stress del martedì. Uno di questi consiglia di fare esercizi di respirazione o altre tecniche anti stress. Ma soprattutto di fare un uso migliore del lunedì così da non dovere rimanere schiacciati dalla mole di lavoro al martedì. Il consiglio migliore? Andate su Facebook solo quando avete finito di lavorare, come se fosse una ricompensa per la giornata di lavoro svolto.

Ve lo dice un gruppo Facebook… I dati dell’inchiesta sono stati raccolti mettendo insieme gli sms degli intervistati, sms che venivano mandati due volte al giorno: si chiedeva loro come si sentissero, cosa stessero facendo, dove fossero e con chi. L’indagine, tenuta con l’utilizzo di sistemi di navigazione satellitare, ha permesso di registrare il posto esatto dove si trovavano le persone: i più alti livelli di soddisfazione sono venuti da chi ha la fortuna di vivere e lavorare in una città di mare, mentre i più depressi e stressati erano quelli che lavorano a Londra.