La fine del mondo potrebbe essere rimandata. Non di molto però: secondo Gerardo Aldana, ricercatore dell’università di Santa Barbara in California, gli archeologi moderni avrebbero commesso degli errori nel convertire l data indicata dagli antichi maya. Secondo i calcoli di Aldana la fine del mondo non avverrà il 21 dicembre 2012.



L’antica civiltà maya tra le altre cose possedeva una conoscenza dell’astronomia molto avanzata. Gli scienziati maya erano in grado di effettuare osservazioni dirette e dettagliate del cielo e le loro rilevazioni dei cicli dei vari pianeti erano registrate nei loro codici cartacei e nei geroglifici sulla pietra. Un computo realizzato sul calendario maya (il calendario è stato “convertito” con il nostro, il gregoriano, con calcoli effettuati sulla cosiddetta “costante GMT”), assieme ad un riferimento epigrafico sul Monumento 6 di Tortuguero è alla base del fenomeno che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata.



 

In base a queste “rivelazioni”, il 21 dicembre 2012 sarebbe per i maya il giorno della fine del mondo. La profezia sul 2012 in realtà ha poco a che vedere con i maya e il loro calendario. Come hanno detto da tempo diversi studiosi è una costruzione della moderna new age. L’attuale ciclo temporale maya finirà attorno all’anno 4.946 del nostro calendario. Il 22 dicembre del 2012 per il calendario maya sarà il 13.0.0.0.1 (cioè una data qualsiasi senza nessun valore simbolico) e quel giorno quindi nel mondo tutto sarà tranquillo.



Sandra Noble, ad esempio, della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, «Rendere il 21 dicembre 2012 come un Giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è una completa invenzione e una possibilità per molte persone di fare profitto.» La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l’ingresso nella nuova era, in questo caso il sesto ciclo.

Ma c’è di più. Nuovi studi propongono nuove letture della profezia apocalittica dei maya. Un nuovo studio, effettuato dal professor Gerardo Aldana dell’università di Santa Barbara in California, sposterebbe la data profetica del 21 dicembre 2012 di 50 o anche 100 anni.

Lo spiega in un capitolo del suo nuovo libro, Calendars and Years II: Astronomy and Time in the Ancient and Medieval World", Aldana pone dubbi sul modo in cui fino a oggi il calendario maya è stato convertito con il nostro calendario gregoriano. Spiega Aldana: “Uno dei problemi maggiori è che ci sono poche persone al mondo che sono in grado di occuparsi di astronomia, epigrafia e archeologia. E siccome ci sono poche persone che se ne occupano, lo fa gente che non ha la visione completa del problema. Ottenendo quindi solo risultati parziali e spesso divertenti”.

 

La conversione del calendario maya è stata effettuata usando la cosiddetta costante “GMT” dal nome dei studiosi che l’hanno elaborata, Joseph Goodman, Juan Martinez-Hernandez e J. Eric S. Thompson, uno studio basato in modo parziale su eventi astronomici. Ai loro studi si sono aggiunti quelli dell’antropologista e linguista Floyd Lounsbury. Questi per avvalorare la tesi del GMT ha usato la tavola del codice venusiano di Dresda, un calendario maya che si basa sui movimenti di Venere. Venere non a caso è tra i motivi che scatenerebbero l’apocalittica fine del mondo il 21 dicembre 2012.

– Aldana ha trovato diversi punti deboli negli studi di Lounsbury. Altri le avevano trovate in precedenza, ma, dice Aldana, senza formulare perché l’intero sistema GMT è sbagliato in partenza, era impossibile darne una visione chiara. L’ipotesi del GMT dunque “cadrebbe come cade un castello di carte”. Il codice venusiano infatti non si può usare come prova concreta dei dati del GMT e dunque l’intera ricostruzione del calendario non regge.

Secondo il ricercatore alcuni degli eventi riportati dai maya sarebbero sbagliati: “In un documento si è trovato che il re maya Balaj Chan K’awiil scelse la data per una battaglia vedendo sorgere un astro chiamato Chak Ek” dice Aldana. “Gli studiosi moderni ritengono che sia Venere, ma secondo i miei calcoli è più probabile che fosse un meteorite, quindi l’uso di questa data per la costante ha generato un errore”. Aldana presenta altri casi dubbi che lui ha risolto: i calcoli sulla fine del mondo risultano sbagliati di un periodo minimo di due mesi, anche se secondo il ricercatore è possibile che l’errore sia di decenni o addirittura di un secolo.

Nel libro l’esperto puntualizza anche – come hanno fatto già molti altri prima di lui – che la data indicata dai Maya non era quella della fine del mondo, ma solo quella dell’esaurimento di un calendario da loro elaborato che copriva un periodo di 5126 anni, fino appunto al ‘nostro’ 2012.

 

– Aldana ci lascia tutti però sul più bello, e con il fiato sospeso: “Non ho alcuna idea di quando il mondo finirà, ho preferito concentrarmi a spiegare perché il calcolo GMT è sbagliato”. La data secondo cui i maya ipotizzano la fine del mondo dovrebbe essere posposta di circa 100 anni. Messo alle strette però, un calcolo preciso Aldana lo avrebbe fatto: il mondo finirà il 21 febbraio 2013.

Meglio così di altri catastrofisti che invece si erano dichiarati certi della fine del mondo. Noto è il caso di Richard Noone che scrisse un libro in cui affermava che il mondo sarebbe finito il 5 maggio 2000 a causa dello scioglimento dei ghiacci polari. Il suo libro, adesso, è in vendita su Amazon per la cifra di un centesimo… A questo punto, i catastrofisti di tutto il mondo è meglio si cerchino un altro antico calendario su cui calcolare quando finirà questo povero vecchio mondo.