Si tratta di una organizzazione internazionale non governativa con sede a Berlino. E’ stata fondata nel 1993 da Peter Eigen proprio nella città tedesca dove ha ancora sede. Ogni anno pubblica il Corruption Perceptions Index, una lista comparativa del grado di corruzione percepita in tutto il mondo.

Per il 2010, i paesi censiti sono 178. Per la sua ormai lunga tradizione, il documento pubblicato da TI è storicamente il punto di riferimento della comunità internazionale sul tema “corruzione” e rappresenta il momento privilegiato di rapporto diretto con le pubbliche opinioni sul “cancro della corruzione”. E’ però da segnalare che l’Ocse non considera attendibili i dati forniti da TI, perché calcolati in modo impreciso dal punto di vista tecnico.



Si tratta comunque di corruzione “percepita” e non di corruzione “effettiva”, cioè di come le persone percepiscono un tale paese piuttosto che un altro in base a quanto si legge sui giornali, si ascolta in televisione e anche dai luoghi comuni che circolano.

Il rappresentante italiano presso tale commissione ha ben sintetizzato il senso del rapporto di TI: “La corruzione è definita come “l’abuso del potere delegato ai fini del guadagno privato”.  Aggiungendo: “Secondo il rapporto La coalizione globale contro la corruzione”pubblicato da Transparency International, la capacità degli Stati di combattere la corruzione e la criminalità organizzata diminuisce laddove lo stato di diritto e i suoi principi fondamentali, in particolare il principio della separazione dei poteri, non funzionano correttamente. Ciò vuol dire che la corruzione sistematica va di pari passo con il malfunzionamento delle istituzioni che dovrebbero tutelare i diritti dei cittadini”.



Il settore che la gente sente più corrotto è generalmente quello dei partiti politici. In particolare, è quello considerato più corrotto in Austria, Bosnia-Erzegovina, Finlandia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Serbia e Ungheria. I dipendenti pubblici sono altro grande motivo di senso della corruzione, specialmente in Azerbaijan, Bielorussia, Federazione Russa, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Ucraina.

 

Il parlamento è considerato corrotto soprattutto in paesi come la Romania e Stati Uniti e si è registrato un notevole incremento, pari a circa il 2%, dal 2004 al 2009 dove si è registrato un notevole incremento, pari a circa il 2%, dal 2004 al 2009. Infine la magistratura: è considerato l’elemento più corrotto in Armenia, Bulgaria, Croazia, e Macedonia e si è registrato un incremento, pari a circa il 6%, dal 2004 al 2009.
Nella classifica stilata da TI, la percezione che si ha dell’Italia non è esattamente lusinghiera. La percezione della corruzione nella pubblica amministrazione, ad esempio, porta l’Italia al 67esimo posto, dietro al Ruanda e prima della Georgia. Nel 2009 l’Italia era al 63esimo posto, perdendo così quattro posizioni. In generale, quello che non viene percepito positivamente del nostro Paese sono la trasparenza e la lotta alla corruzione.



Non staremo qua a dilungarci, visto lo spazio che l’Italia ha sui media di tutto il mondo da qualche anno a questa parte, su quali notizie abbiano portato la percezione che il mondo ha di noi a scivolare ancora più in basso. E’ però interessante notare come gli Stati Uniti escano dai primi venti in classifica, giungendo quest’anno ventiduesimi, probabilmente per via dei tanti scandali economici e finanziari che hanno segnato il paese in tempi recenti. Rovinandone così la percezione che se ne aveva.

 

A questo punto, dati alla mano, ricordandosi che si tratta comunque di percezione e non di dati scientifici, immaginiamoci una bella vacanza verso paesi non corrotti, dal sistema sociale pulito e rassicurante. Scegliamo la top ten. Purtroppo – almeno per chi ama il caldo – ci toccherà in gran parte un tour dei freddi paesi scandinavi. Che hanno comunque il loro fascino.

Sta di fatto che al primo posto per livello di lotta alla corruzione e sistema di pubblica amministrazione “pulito” è la Danimarca, mentre la Finlandia è al quarto posto, la Svezia al quinto, il Canada al sesto, e al decimo c’è la Norvegia. Esauriti i paesi del nord, consoliamoci con un bel giro al sole. Al secondo posto c’è infatti la Nuova Zelanda, mentre la vicina Australia è all’ottava posizione. Già che ci troviamo da quelle parti, allunghiamo il viaggio di un po’ e andiamo a Singapore, terzo paese classificato.

 

Settima è l’Olanda e nona la Svizzera, paesi vicini e facili da raggiungere. Ma i viaggiatori si sa amano anche l’avventura, mica solo le comodità. Per gli amanti del rischio, allora segnaliamo un bel tour nei paesi che hanno ottenuto le ultime dieci posizioni, quelle più basse in classifica. Ecco allora un giro dell’Africa, cominciando da Angola, Guinea equatoriale, Burundi, Chad e Sudan. Ci sposteremo poi nell’Asia, per visitare Turkmenistan, Uzbekistan, Iraq, Afghanistan e Myanmair.

Tornando da dove eravamo partiti, l’Africa e cioè in Somalia. Infine, andando un po’ a zonzo tra i 66 paesi che si sono classificati prima dell’Italia, non serve andare tanto lontano per una vacanza al caldo e nelle acque “pulite”, del mare e dell’amministrazione: Malta infatti è al 37esimo posto. Per chi se lo può permettere ci sono poi le isole Barbados: 17esimoposto per loro.