Svegli alle ore 3 di domenica notte 31 ottobre per portare indietro gli orologi di un’ora. In realtà per il passaggio dall’ora legale all’ora solare non bisogna svegliarsi quasi all’alba, basta ricordarsi prima di addormentarsi di portare indietro gli orologi di un’ora e la mattina dopo saremo di nuovo al ritmo del pianeta Terra e del sole.



L’ora legale scattata lo scorso 26 marzo è infatti un’azione decisa dall’uomo per guadagnare luce solare e risparmiare energia. Adesso, oltre al recupero dell’ora di sonno persa allora, ci dovremo abituare a giornate più corte e a un buio maggiore. L’ora solare resterà in vigore fino al 27 marzo 2011. L’ora solare starà con noi per i cinque mesi invernali ed è l’orario di base usato da molti Paesi durante l’inverno e conosciuto anche con il nome di ora civile convenzionale. Grazie all’ora legale l’Italia ha risparmiato complessivamente 644,4 milioni di kilowattora (643 milioni di kWh il minor consumo del 2009), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 215.000 famiglie.



In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916, tramite il decreto legislativo n. 631 del 25 maggio, e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione jugoslava di Trieste, l’esercito titino la vietò per segnare anche cronograficamente il distacco della città giuliana dall’Italia.

Venne infine adottata definitivamente con una legge del 1965, in periodo di crisi energetica. L’ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dalla fine di maggio alla fine di settembre; tale durata venne estesa a sei mesi nel 1981, iniziando l’ultima domenica di marzo e terminando l’ultima di settembre. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme con il resto dell’Europa: l’inizio rimane fissato all’ultima domenica di marzo mentre la fine è spostata all’ultima domenica di ottobre.