Grace, ragazzina inglese di 15 anni, fa quello che quasi tutte le sue coetanee in tutto il mondo fanno: un piercing. Lo fa a un orecchio e nel giro di pochi giorni rimane completamente paralizzata dalla testa ai piedi. Ha contratto nu terribile virus…
– Piercing: (dall’inglese to pierce, “perforare”) è la pratica ereditata da tribù indigene di varie parti del mondo di forare alcune parti del corpo allo scopo di introdurre oggetti in metallo, spesso arricchiti con pietre preziose, osso, pietra o altro materiale, come abbellimento o pratica rituale. Negli ultimi anni è diventata una pratica comune dei giovani del prospero mondo occidentale: persa ogni valenza rituale e spirituale, è diventata una moda come l’orecchino negli uomini o il tatuaggio per tutti.
Anche il piercing è per tutti, maschi e femmine. Così quando Grace, ragazzina inglese di 15 anni, si reca a farsi forare un orecchio per introdurre un oggettino come si usa nella pratica del piercing, non ha nessuna paura. Non l’ha sua madre, Sharon, 41 anni. Lo fanno tutti. Ma non a tutti succede quello che sta per succedere a Grace. In pratica, quello che le succederà è un rischio a cui vanno incontro circa una persona ogni centomila al mondo. Grace è una di queste.
Si chiama sindrome di Guillain-Barre e colpisce una persona ogni centomila. Scientificamente, la si definisce “una radicolo-polinevrite acuta che si manifesta con paralisi progressiva agli arti” (di solito prima le gambe e poi le braccia). Nelle forme iperacute si arriva a una paralisi totale nel giro di un giorno.
Possono esserne colpiti sia giovani, adulti che anziani e non è necessaria una predisposizione genetica anche se esistono fattori predisponenti. Può colpire anche le donne in gravidanza. La malattia è di solito causata da un’infezione di origine batterica, virale. In un caso su un milione, si può sviluppare anche dopo il vaccino inti influenzale. La risposta immunitaria che ne consegue — cioè la produzione di anticorpi — investe il sistema nervoso periferico causando una paralisi progressiva e ascendente, dagli arti inferiori a quelli superiori.
L’acme si raggiunge in 1-2 ore o giorni e al massimo in 1-2 settimane e si manifesta con tetraplegia e insufficienza respiratoria. I sintomi precoci sono parestesie e bruciori alle dita di mani e piedi, dolori muscolari, deficit della sensibilità discriminativa profonda, paralisi facciale. E’chiamata anche “paralisi ascendente” perché comincia dai piedi e poi sale al resto del corpo. Fu analizzata per la prima volta nel 1859 ed è tutt’oggi quasi sempre incurabile.
E’ quello che succede esattamente a Grace dopo essere tornata a casa con il suo piercing all’orecchio. Si sviluppa in seguito a infezioni virali – è il caso di Grace, per via del piercing – respiratorie, raramente anche dopo operazioni chirurgiche, un trauma o la gravidanza. Il bruciore che avverte a mani e piedi viene giudicato da un primo medico niente di particolare e rimandata a casa.
Molti dottori infatti non conoscono neanche questa rara malattia e non sanno identificarla. Pochi giorni ancora e Grace non riesce quasi più a camminare. Ricoverata in ospedale, nella stessa notte del ricovero Grace rimane completamente paralizzata. Non riesce più a deglutire e respirare correttamente, le viene applicata una macchina per l’ossigeno che le consenta di respirare. Sebbene la sindrome comunque esista e colpisca molta gente, i dottori rimangono stupiti di quanto velocemente abbia colpito la ragazza.
Kenneth C. Gorson, professore di neurologia e specialista neuromuscolare di Boston, negli Stati Uniti , ammette di non aver mai visto un caso analogo in precedenza. Per la madre di Grace è un incubo: “Peggio della morte. Avrebbe dovuto rimanere intrappolata in un guscio per tutta la vita”. Già: avrebbe. Perché invece i miracoli accadono.
Sarà la stessa Grace a raccontare quello che ha provato in quelle settimane di totale paralisi: “Volevo dire a mia mamma che le volevo bene e potevo farlo solo strizzando gli occhi,l’unica cosa che potevo fare. Essere intrappolati nel proprio corpo è orribile”.
Grace riesce a uscire dal proprio corpo. Ci vorranno diversi mesi: una terapia intensiva le permetterà di tornare a camminare e addirittura a riprendere la sua attività di danza. Esistono solo due modi standard di affrontare questa sindrome, anche se solitamente hanno successo per il 50% dei casi. Per cinque giorni si fa un intervento d’urto con infusioni di immunoglobina intravenose.
Altrimenti si procede con un ricambio totale del sangue, anche se è rischioso per via delle possibili infezioni. Nel 5 % dei casi si arriva alla morte, ma tra il 60 e l’80% dei casi si ottiene la guarigione. Per rimettersi del tutto è necessario un periodo di circa quattro anni.
– Il caso di Grace è un caso estremo. Però bisogna fare molta attenzione ai piercing, così come con i tatuaggi. In entrambi i casi infatti molti laboratori che effettuano tali pratiche non seguono le più elementari norme igieniche, mentre invece devono mettere in bella vista la certificazione ottenuta dalle locali unità sanitarie e seguire ogni regola igienica prevista dalle normative.
Sterilizzare gli strumenti appositi non è sufficiente, ad esempio a evitare contagi o trasmissioni di virus: ogni strumento usato deve obbligatoriamente essere monouso, cioè dopo l’uso va gettato via. E’ poi dimostrato scientificamente che in un caso su cinque il piercing provoca comunque infezioni: oltre alla scarsa igiene anche la poca luce negli ambienti dove viene effettuata la perforazione è causa di rischio. Il rischio di lacerazione è molto alto in caso di piercing alla lingua, ombelico e genitali.
A rischio anche la cartilagine dell’orecchio esterno. Il tessuto cartilagineo infatti non riceve sufficiente apporto sanguigno per permettere alle cellule immunitarie di combattere le infezioni. Se l’infezione non guarisce rimane una brutta cicatrice. Il piercing poi può veicolare malattie contagiose come epatite B, epatite C e anche Aids.
Devono astenersi dal piercing le persone che soffrono di disturbi cardiopatici, difetti alle valvole cardiache, portatori di protesi valvolare. Queste persone possono essere colpite da endocardite, un focolaio di infezione cioè che distrugge il tessuto valvolare e che può portare anche alla morte. Ci possono anche essere disturbi di tipo psicologico in seguito a un piercing, soprattutto quello all’orecchio.
E’ stato osservato che dopo un piercing all’orecchio alcune persone hanno subito cambiamenti di carattere. Il piercing in un punto sbagliato può causare lo scatenarsi dell’aggressività latente, aumentare la timidezza e interferire nel caso di adolescenti con lo sviluppo cerebrale.
E ancora: disturbi visivi, turbe della fertilità, aumento dei dolori mestruali per le donne. Nell’orecchio infatti ci sono molti punti energetici e una stimolazione continua come il piercing attiva effetti indesiderati.