Attacchi nel metrò, tentativi di dirottamento degli aerei, nuovi messaggi audio di Osama Bin Laden. A nove anni dall’11 settembre, la minaccia terroristica non accenna a diminuire, mentre le ricerche per arrestare il numero 1 di Al Qaeda non producono risultati.

AUDIO DI BIN LADEN – Il leader del terrore si è rifatto vivo per l’ultima volta lo scorso 30 settembre. Alcuni siti islamici hanno diffuso un nuovo messaggio audio del fondatore di al Qaeda. Invece delle consuete invettive contro l’Occidente, questa volta lo sceicco ha espresso la sua preoccupazione per il cambiamento climatico globale e le alluvioni in Pakistan. Nel messaggio, della durata di undici minuti, che come scrive Repubblica è stato trovato dal Site Intelligence Group (il centro di monitoraggio dei siti integralisti islamici) Bin Laden cita le inondazioni che nelle settimane recenti hanno flagellato il Pakistan.



MESSAGGIO ALLE ONLUS ISLAMICHE – E dà alcuni consigli agli agricoltori del Sudan, dove abitò alcuni anni prima di insediarsi in Afghanistan. L’audio è accompagnato da un’immagine fissa del capo di al Qaeda e dalle foto delle persone alluvionate che ricevono soccorsi. «Il numero delle vittime causate dal cambiamento climatico è molto alto, più alto del numero delle vittime della guerra», dichiara Bin Laden nel messaggio. «La catastrofe pakistana è enorme ed è difficile descriverla. Ciò che stiamo affrontando esige un’azione rapida e seria da parte di uomini coraggiosi e di buon cuore per portare soccorso ai fratelli musulmani pakistani».



ATTENTATO IN METRO’ – L’ultimo attentato islamico in Europa si è verificato invece a Mosca il 28 marzo scorso. Due esplosioni nella metropolitana hanno causato almeno 39 vittime. Secondo le autorità russe risultano 23 morti in una, 16 nell’altra. Come scrive il Corriere della Sera, in tutto i feriti sono un centinaio tra gravi e leggeri. Una terza esplosione avrebbe dovuto colpire la stazione del Parco della cultura, ma la cintura esplosiva non è scoppiata ed è stata poi disinnescata dagli artificieri. Il procuratore di Mosca, Yuri Semin, ha dichiarato che in entrambi i casi le esplosioni – avvenute sulla linea Sokolniceskaja – sono state provocate da kamikaze donne. Sono ricercate altre due donne che avrebbero accompagnato le kamikaze e sono state riprese dalle telecamere interne.



KAMIKAZE DONNE – «Parti dei corpi ritrovati sui luoghi degli attentati ci consentono di dire che i kamikaze erano donne», ha detto una fonte della polizia. «È ritenuta possibile la partecipazione di un gruppo terroristico collegato con il Caucaso del nord», ha dichiarato il capo dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov, lasciando aperta la pista sia verso un’organizzazione cecena sia verso altri gruppi attivi nella regione in senso allargato. Secondo le immagini delle telecamere a circuito chiuso, le due kamikaze erano di aspetto slavo.

 

FALSI ALLARMI A RIPETIZIONE -Non si contano invece i falsi allarmi, segno del fatto che la psicosi terrorismo non ha mai cessato di inquietare l’Europa. Il 28 settembre è stata per esempio la volta di Parigi. Come scrive Repubblica, la Tour Eiffel è stata evacuata dopo una telefonata anonima che annunciava l’imminente esplosione di un ordigno. Dopo poco più di un’ora, è arrivata la notizia che si era trattato di un falso allarme. E’ la seconda volta in poche settimane dopo che i servizi di sicurezza francesi hanno lanciato l’allerta per un «imminente attacco terroristico». Già lo scorso 14 settembre le forze di sicurezza erano state costrette ad allontanare circa duemila persone dalla Tour Eiffel. Paura anche in un altro luogo simbolo della capitale francese, la stazione di Saint-Lazare, una degli snodi più importanti della capitale frequentato ogni giorno da migliaia di persone: un altro allarme bomba, poi rivelatosi falso.

SERVIZI SEGRETI NERVOSI – E a dimostrazione del fatto che i servizi segreti francesi sono nervosi, forse perché hanno ricevuto segnalazioni di imminenti attacchi terroristici, il 10 ottobre l’allerta è scattata all’ospedale «Hotel Dieu», nell’Ile de la Citè, una delle due isole sulla Senna nel cuore della capitale. Come riferisce il Corriere, la polizia ha isolato l’area con delle barriere dopo che era giunta una chiamata anonima. Per la capitale francese si tratta dell’ennesimo allarme bomba negli ultime settimane dopo i due infondati alla Torre Eiffel, uno alla stazione Saint-Lazaire ed uno addirittura all’Eliseo. Gli Usa hanno lanciato nei giorni scorsi un allerta terrorismo agli americani in viaggio in Europa individuando proprio Parigi tra i possibili obiettivi di una cellula di al Qaeda.

DIROTTAMENTI AEREI – Ma la minaccia terroristica è sempre pronta a colpire anche con i dirottamenti aerei, nonostante l’intensificazione dei controlli ai check point. Sventato per un soffio, lo scorso 28 luglio, quello all’aeroporto Domodedovo di Mosca da parte di un uomo di 40 anni di Mineralnie Vodi, la località caucasica da dove proveniva il volo. Incolumi tutti i passeggeri, compreso il dirottatore che – come sottolinea il Corriere – è stato fermato dalla polizia russa. Poco prima di essere catturato, aveva chiesto di poter parlare con i media e con le forze dell’ordine. Difficile invece stabilire l’attendibilità delle diverse segnalazioni del leader di al Qaeda, Osama Bin Laden. Secondo quanto rivelato il 17 ottobre dalla Cnn, che ha citato le informazioni di un ufficiale della Nato, il leader di al Qaeda vivrebbe indisturbato in una casa nel nord-ovest del Pakistan, vicino al suo vice Ayman al-Zawahiri. Bin Laden farebbe una vita confortevole, coperto dalla gente locale e da «alcuni esponenti dell’intelligence pachistana».

«CONVIVERE COL TERRORISMO» – «Nessun membro di al-Qaeda vive in uno scantinato», ha detto l’ufficiale Nato, che ha poi confermato che il Mullah Omar, il leader dei talebani, «si e’ spostato indisturbatamente tra Quetta e Karachi negli ultimi sette mesi». Episodi che dimostrano come il capitolo terrorismo sia ben lungi dall’essere chiuso. E richiede quindi nuovi sforzi per sconfiggerlo. Non a caso, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha di recente affermato che l’allarme terrorismo in Italia «non credo sia aumentato ma neanche diminuito. Secondo me dobbiamo imparare a convivere con questo subdolo nemico per lungo tempo, almeno per tutto il secolo, e non abbassare mai la guardia». Il ministro ha sottolineato che anche se «in Italia non si sono verificati gravi episodi, non bisogna pensare che il pericolo non esista o che siamo stati tanto bravi da scongiurarlo». Dunque, ha concluso, «non servono gli inutili allarmismi, ma non si deve neppure mai sottovalutare il problema».

(Pietro Vernizzi)