Un atterraggio a Sex potrebbe richiamare più passeggeri di quanti la cittadina di Sembach nella Renania-Palatinato tedesca normalmente ne attrae. Sex è infatti la sigla con cui l’aeroporto tedesco si presenta. Ma se ci si guarda in giro per il mondo, di aeroporti dai nomi buffi e strani ce ne sono parecchi. Ad esempio quello di Batman, in Turchia…



Ovviamente il divertimento è tutto per gli anglosassoni, dato che i nomi, nelle lingue originarie, non hanno niente da far ridere. E’ il caso dell’aeroporto di Batman, nella cittadina turca omonima. E’ la pista d’atterraggio dell’uomo pipistrello e del suo inseparabile compagno Robin? Anche no.

In turco Batman non ha niente a che vedere con l’eroe dei fumetti e del cinema, anche se l’ex sindaco nel 2008 pensò di fare causa alla Warner Bros, distributrice del film su Batman, perché avrebbero usato il nome della città turca senza chiedere il permesso. Per il politico turco, addirittura, una serie di omicidi irrisolti e casi di suicidi tra le donne di Batman sarebbero stati da imputare proprio ai film e all’impatto psicologico che avrebbero avuto sui cittadini. La causa non venne mai lanciata.



 

In Australia non devono avere molta fiducia sui voli aerei. Peggio ancora se tale sfiducia ce l’hanno i responsabili di un aeroporto. In realtà quello di Useless Loop è il nome della cittadina locata nell’Australia occidentale, nome che è stato ripreso paro paro per il locale aeroporto.

“Useless loop” in inglese significa “loop inutile”, il loop è un tipico movimento degli aeroplani. In realtà il nome ha un’origine francese data dai primi esploratori, quella di Havre Inutile, porto inutile, perché si pensava che l’area portuale fosse inutilizzabile per via del basso fondo sabbioso.



Sicuramente Vito Corleone qualche atterraggio qua deve avercelo fatto. O, in tempi più recenti, il suo erede Tony Soprano. Il fatto è che in Tanzania esiste “l’aeroporto della mafia”, the Mafia Airport. E’ locata nell’arcipelago delle Mafia Islands. Tutti mafiosi i residenti? Assolutamente no: il nome deriva dall’arabo morfiyeh, che significa archipelago, anche se per altri l’origine esatta è dallo Swahili mahali pa afya, che significa “luogo salutare”.

La “grande trota” è un evidente richiamo a quanto la natura locale offre. Siamo in Canada, nell’Ontario, e l’aeroporto Big Trout fa semplicemente riferimento al vicino lago omonimo, dove apparentemente ci si può dilettare a pescare “grandi trote”.

 

No, non state atterrando all’inferno quando vi dirigete all’aeroporto del “diavolo rosso” in Alaska. Più che altro, è davvero difficile che qualcuno ci si rechi, visto che ci troviamo nel cuore dell’Alaska a centinaia di chilometri da qualunque luogo abitabile e neanche di particolare interesse turistico. Giusto per esploratori, guardie forestali e studiosi di vario tipo.

Qua non ci sono secondi fini o significati nascosti. “Eek” per gli americani è una esclamazione di spavento, un urletto terrorizzato. Certo è che se state atterrando durante un qualche momento di brutto tempo, di “eek” ve ne scapperanno. Eek si trova anch’essa in Alaska, patria di 280 simpatici cittadini a cui recentemente è stato garantito pure l’accesso a Internet: “eek!”.

– Stupidi siete e stupidi rimarrete. No davvero. Per uno spagnolo difatti atterrare alla’aeroporto di Moron non significa nulla, dato che prende il nome dalla vicina cittadina di Morón de la Frontera, dalle parti di Siviglia. Per un anglo-americano invece.. be’, visto che “moron” nella loro lingua significa “stupido, sciocco” o anche peggio, qualche problemino in effetti ci sarebbe.

– Scimmia, scimmia mia. Siamo di nuovo in Australia, in una deliziosa località su un mare cristallino dove vivono tanti bei delfini. E la scimmia, da cui il nome dell’aeroporto e della località? A Monkey Mia si discute ancora del significato del nome.

C’è chi dice che “mia” sia un termine aborigeno che significa “casa” o anche “rifugio”, mentre la scimmia, “monkey” deriva da una nave per la pesca delle perle, un tempo fiorente attività locale, risalente al 19esimo secolo che è ancora ancorata nel porto locale. Altri dicono che si tratti invece di vere scimmie portate qua dai pescatori di perle.
Attenzione, cavalli morti sulla pista. Siamo di nuovo in Alaska, paese dai nomi assurdi a quanto pare. Nella città del cavallo morto vivono soprattutto lavoratori del settore petrolifero e questo è solo un nome che vuole esprimere la desolazione della regione in sé.

In Guyana piace dare occhiate e sguardi impertinenti, di chiara matrice sexy. E’ naturalmente quello che pensano i soliti turisti anglosassoni che arrivano all’aeroporto Ogle, a pochi chilometri dalla capitale Georgetown. “Ogle” in inglese ha diversi significati, i più comuni dei quali sono quelli di “to look at amorously, flirtatiously, or impertinently”, cioè guardare un’altra persona con l’intenzione di flirtare.
Non ci hanno girato alcuna scena dei film “Ti presento i miei” e del suo sequel, il simpatico film del 2000 con protagonisti Robert De Niro e Ben Stiller. Avrebbero potuto farlo però. Gaylord era il nome del personaggio interpretato proprio da Ben Stiller. Gaylord è unnome usato nell’inglese antico, ma esistono diverse città di Gaylord: nel Kansas, nel Michigan, nel Minnesota e nel Connecticut. Mentre a Lodnra c’è anche il Gaylord Restaurant e anche una catena di hotel Gaylord.