La fine di Amelia Earhart, la leggendaria donna pilota, la prima donna a volare da una costa all’altra degli Stati Uniti in solitaria, è uno dei grandi misteri del Ventesimo secolo.

Amelia scomparve improvvisamente il 2 luglio 1937 mentre era impegnata a compiere il giro del mondo in solitaria. Quel giorno si trovava vicino all’isola Howland nel Pacifico. Comunicò di aver finito il carburante e di essere troppo lontana per arrivare alla pista di atterraggio. Da quel momento si persero le sue tracce. Nonostante grandi ricerche ordinate anche dal presidente degli Stati Uniti Roosevelt, i suoi resti non vennero mai trovati.



Adesso, su una isola deserta del Sud Pacifico sono stati ritrovati dei frammenti ossei. Accanto, alcuni trucchi, bottiglie di vetro, conchiglie che erano state aperte come alla ricerca di qualcosa da mangiare e un guscio di tartaruga che potrebbe esser stato utilizzato per raccogliere l’acqua piovana.

Sono i resti di Amelia, atterrata nell’isola e qui morta per fame e sete? "Non c’è alcuna garanzia" ha dichiarato Ric Gillespie, direttore dell’International Group for Historic Aircraft Recovery, un gruppo di appassionati di aviazione in Delaware che ha trovato i piccolissimi pezzi di ossa durante una spedizione. Adesso si procederà con l’esame del dna. Un affascinante mistero, a cui nel 2009 è stato anche dedicato un film, “Amelia”, con protagonista Hilary Swank.



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