Un 15enne americano ha voluto promettere amore eterno con una solenne cerimonia alla sua fidanzata di 16 anni, costretta sulla carrozzina e impossibilitata a muoversi a causa della sclerosi laterale amiotrofica. E’ la storia di Sabrina Parker e Matt Scozzari, due adolescenti di Jacksonville nel North Carolina.
SINDROME DEGENERATIVA – Sedici anni per gli adolescenti americani è l’età dei balli studenteschi, della domanda d’iscrizione al college, e della frequenza dei corsi di scuola guida. Ma la sorte ha preso una piega tragica per Sabrina Parker, che aveva già perso la nonna materna e la madre morte di sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come sindrome di Lou Gehrig, una condizione degenerativa che nel dieci per cento dei casi è ereditaria. Dopo la morte della madre, Sabrina è stata allevata dai nonni paterni, che la guardavano con la massima cura nel timore che anche lei potesse avere i sintomi della malattia.
MALEDIZIONE NEI GENI – Ma per tutta l’infanzia sembrava perfettamente normale, e i suoi nonni speravano che fosse sfuggita alla maledizione scritta nei suoi geni. Lo scorso anno però, come scrive il sito gimundo.com, ha iniziato ad avere mal d’orecchie, e durante le lezioni di ginnastica non riusciva ad alzare la testa dal tappetino senza usare le mani. I suoi nonni sapevano che qualcosa non stava andando per il verso giusto, e dopo diversi esami medici è stata confermata la peggiore delle loro paure: Sabrina aveva la sclerosi laterale amiotrofica e le restava meno di un anno da vivere. Una diagnosi così terribile sarebbe stata difficile da accettare da parte di chiunque.
FIDANZATO SPECIALE – Nel momento più nero della sua vita, Sabrina si è trovata però al suo fianco un fidanzato speciale, Matt Scozzari, che l’ha aiutata a fare fronte alle notizie dei medici. La giovane coppia usciva insieme solo da alcuni mesi, quando lei gli ha rivelato quello che stava attraversando. Lui le ha promesso che sarebbe rimasto al suo fianco, qualsiasi cosa fosse accaduta. E quando le condizioni di Sabrina sono peggiorate, Matt si è messo a riflettere su quello che avrebbe potuto fare per mostrarle quanto l’amava. In un primo momento ha pensato di chiederle di sposarla.
CERIMONIA DELL’AMICIZIA – Ma la sua madre glielo ha sconsigliato, suggerendogli un’idea alternativa: una «cerimonia dell’amicizia», nel corso della quale la coppia sarebbe comparsa di fronte a un pastore protestante e si sarebbe promessa amore reciproco per tutta la vita. La cerimonia si è tenuta il 20 novembre scorso, e anche se Sabrina quel giorno stava combattendo contro la polmonite, era raggiante e piena di gioia. La 16enne non era più in grado di parlare, ma Matt le ha detto: «Essere vicino a te mi dà il sorriso, spero che tu abbia i miei stessi sentimenti». E lei a quel punto ha fatto segno di sì con la testa e gli ha sorriso. I due si sono scambiati un paio di anelli nuziali irlandesi, di modello Irish Claddagh. Nove giorni più tardi le condizioni di Sabrina hanno iniziato rapidamente a peggiorare. I suoi nonni hanno quindi chiamato Matt, che è rimasto di fianco al suo letto per tutta la notte, tenendole la mano e confortandola. E quando la mattina seguente si è spenta, Matt l’ha baciata sulla fronte e le ha sussurrato in un orecchio: «Grazie per avermi salvato».
PROMESSA SOLENNE – Molto toccante il racconto della «cerimonia dell’amicizia», descritta minuziosamente dall’Associated Press. «La coppia sedeva tenendosi le mani e il pastore ha iniziato a pregare – ha scritto l’inviato Allen G. Breed -. Per due volte, Sabrina ha dovuto essere aiutata a respirare artificialmente. Quando è arrivato il momento dello scambio di promesse, la folla si è avvicinata, formando un circolo attorno alla coppia. Matt ha aiutato quindi Sabrina a voltarsi e le ha preso la mano». Solenni le sue parole: «Sabrina, so che questi pochi mesi in cui siamo stati insieme è stato molto duro», ha detto facendo uno sforzo perché la sua voce ferma non gli si spezzasse. «Abbiamo avuto alti e bassi, ma so che qualsiasi cosa accadrà, voglio restare con te e spero che questo duri il più a lungo possibile».
IL MOMENTO DEGLI ANELLI – Era cambiato, raccontava Matt, «da qualcuno a cui non importava di nulla a un ragazzo che aveva sempre qualcuno di cui occuparsi». Matt aveva collocato due piccole scatole sul tavolo ricoperto di petali, al centro della sala in cui si teneva la cerimonia. Le ha aperte estraendone gli anelli nuziali, sui quali era decorato un paio di mani che reggevano un cuore in cima al quale c’era una corona. «E’ stato difficile trovare la giusta dimensione – ha ammesso, facendo scorrere l’anello sul dito medio della sua mano destra -. Ma spero che questo vada bene». Sabrina ha cercato di afferrare l’altro anello, ma le sue dita erano deboli e tremanti. Matt le ha preso quindi gentilmente la mano e l’ha aiutata a portare l’anello fino alla sua nocca. Suggellando così la loro reciproca promessa.
(Pietro Vernizzi)