Un’estetista di Porto Rico ha raccontato di «avere desiderato di morire» dopo avere masticato una lucertola servita in aereo come parte di una cena a base di pollo. Monserrate Luna ha dichiarato di essersi infilata distrattamente in bocca il mostriciattolo strisciante mentre guardava un film a bordo del volo delle American Airlines dall’aeroporto JFK di New York a San Juan nel 2003.



LA SPIEGAZIONE DELLA COMPAGNIA – Dopo avere masticato per un po’, non è stata in grado di inghiottire il cibo misterioso e lo ha sputato in una salvietta. Il suo figlio di cinque anni ha confermato: «Era un animale». L’avvocato della compagnia aerea, Kenneth Gormley, afferma invece che la donna avrebbe masticato pelle di pollo, e che «potrebbero esserci state alcune piume, o qualcosa che assomigliava a delle piume… ma non c’era una lucertola». Fatto sta che le spiegazioni dell’American Airlines non hanno convinto Monserrate Luna, che ha fatto causa alla compagnia aerea chiedendole un risarcimento da 15 milioni di dollari.
 



«SENSAZIONE ORRIBILE» – Secondo Monserrate Luna, dopo avere mangiato la lucertola le sarebbero venute nausea e vertigini. Ora, a distanza di otto anni, lo scorso 30 novembre il processo è finalmente in corso di fronte alla corte federale di Manhattan, e il sito gawkerassets.com ha pubblicato il testo con le dichiarazioni di Monserrate Luna che risponde alle domande dell’avvocato dell’American Airlines. Come dichiarato dall’estetista, «quando ho preso quel boccone, ho sentito che non stava andando giù, e mi sono chiesta “che cosa sto mangiando?”. Quindi me lo sono tolto di bocca, lo ho osservato, ed era orribile».
 



 

 

REAZIONE ALLERGICA – E le chiede l’avvocato: «Che aspetto aveva il pollo che avevi nel piatto?». E l’estetista risponde: «Non mi è mai venuto in mente che avrei trovato qualcosa, perché stavo pensando: “Questo deve essere cibo sano”». «C’era qualche salsa sul pollo?», la incalza l’avvocato. «No», risponde Monserrate. E come reazione al fatto di avere mangiato la lucertola, prosegue l’estetista, «mi sono venuti dei puntini rossi, abbastanza grandi, intorno al collo e sulle mani».
 

E se la signora Monserrate Luna ha mangiato una lucertola, ci sono popolazioni che mangiano cibi ben peggiori. Ecco di seguito la classifica degli alimenti più bizzarri di cui si nutre il genere umano.
 

BALUT (TUORLO ED EMBRIONE) – Il balut è un uomo fecondato di anatra o di gallina, con un embrione quasi sviluppato al suo interno che è bollito e mangiato nel guscio. Come scrive il sito villageofjoy.com, è un cibo molto comune in alcuni Paesi del Sudest asiatico, come Filippine, Cambogia e Vietnam. Considerato popolarmente come un afrodisiaco, come un cibo dall’elevato contenuto di proteine e un antipasto nutriente, il balut è perlopiù acquistabile da venditori ambulanti notturni nelle regioni dove è disponibile. Ed è spesso servito con la birra.
 

GRILLI FRITTI – I grilli sono un nutrimento umano in alcune culture africane e asiatiche, dove sono spesso considerati una delicatezza. E ci sono movimenti che promuovono i cibi a base di insetti nei Paesi occidentali per il loro elevato contenuto di proteine, spesso con scarso successo in quanto la maggior parte degli occidentali provano una naturale repulsione per gli insetti.
 

 

 

PORCELLINI DI GUINEA – I porcellini di Guinea, che assomigliano a un incrocio tra un topo e un maiale, sono stati inizialmente addomesticati per cibarsi dalle popolazioni delle Ande. E continuano a essere la dieta principale in Perù e Bolivia, soprattutto sui rilievi delle Ande. E sono mangiati anche in alcune aree di Ecuador e Colombia. E dal momento che i porcellini di Guinea richiedono molto meno spazio per essere allevati e si riproducono molto rapidamente, sono una fonte di cibo più remunerativa di molti dei tradizionali animali da allevamento, come i maiali e le mucche. E inoltre possono essere cresciuti anche in città.
 

SCARAFAGGI ARROSTITI – Sono tipici della Thailandia, i cui abitanti si disinteressano completamente del disgusto che provano verso questi animali i turisti di tutto il mondo. Una volta fritti infatti, i più brutti degli invertebrati diventano un cibo succulento. O almeno così racconta chi ha avuto il coraggio di mangiarli.
 

FRITTELLE DI MOSCHE – In Malawi ti puoi vendicare dei più irritanti tra gli insetti, le mosche. Sono così frequenti in alcune parti dell’Africa che possono essere prese in una rete, schiacciate in una polpetta e quindi cucinate come frittelle al sole rovente del Malawi.
 

TESTICOLI DI TORO – In Spagna sono un alimento molto diffuso. Si cucinano rosolandoli alla fiamma, salandoli, aggiungendo del prezzemolo e bagnandoli con il succo di limone. E il contorno ideale è l’insalata mista perché, fanno sapere gli intenditori, il piatto ha un gusto delicato.
 

(Pietro Vernizzi)