Ricette di Carnevale, le chiacchiere – Assumono un nome diverso in ogni regione, talvolta anche nella stessa regione vengono chiamate in modo diverso. Questi sono solo alcuni dei modi in cui vengono indicati i gustosi dolci di carnevale noti comunemente come chiacchiere: “cenci”, “crostoli”, “rosacatarre”, “zonzelle”, “pampuglie”, “grostoli”, “sfrappole”, “galani”, “lattughe”, “lasagne”.
Le chiacchiere nascono nelle antiche cucine popolari al tempo del Rinascimento, periodo in cui si iniziò a denominare il martedì e il giovedì prima delle Ceneri con l’appellativo “grasso”, derivante dai maestosi e allegorici pranzi che venivano organizzati quasi ovunque per l’occasione. Si trattava di banchetti a base di grassi in abbondanza e una varietà di dolci, in prevalenza fritti, per appagare lo sfogo di golosità prima delle costrizioni quaresimali. Nel calendario cattolico, invece, la celebrazione venne successivamente inserita tra l’Epifania e la Quaresima, periodo nel quale ci si asteneva dal consumare carne. È probabilmente questa l’origine della parola Carnevale, dal latino “carnem levare” ovvero “togliere la carne dalla dieta”.
È così che nascono nelle cucine popolari, a base di ingredienti “poveri”, come farina, uova e zucchero, i dolci di carnevale chiamati dalle nostre parti chiacchiere. Spesso si usa arricchire questo dolce con delle colate di cioccolata.



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Ricette di Carnevale, le chiacchiere

Ingredienti

•    Burro 50 gr
•    Farina 350 gr
•    Grappa 1/2 bicchierino
•    Uova 2
•    Vanillina 1 bustina
•    Zucchero a velo 50 gr
•    Olio di semi q.b.
•    Zucchero a velo q.b.



Disponete su di una spianatoia (o nella tazza di un robot) la farina a fontana, e ponetevi al centro il burro, lo zucchero, la vanillina, le uova, mezzo bicchierino di grappa e un pizzico di sale. Lavorate bene gli ingredienti fino a formare un impasto liscio ed elastico, al quale darete la forma di una palla e lo lascerete così riposare coperto con un canovaccio  o avvolto nella pellicola per almeno 30 minuti.
Spianate poi la pasta per mezzo dell’apposita macchinetta (o con un mattarello) , in modo da ottenere una sfoglia non troppo sottile dello spessore di 1 mm e mezzo. Se utilizzerete la macchinetta, procedete in questo modo: dividete la pasta in panetti non troppo grossi, schiacciateli, inseriteli nella macchinetta con i rulli completamente divaricati e, se la sfoglia che fuoriesce tende a lacerarsi, infarinatela, ripiegatela su se stessa  e spianatela nuovamente procedendo dallo spessore più ampio dei rulli quello più stretto.
Fate così per due o tre volte fino ad ottenere una sfoglia liscia e compatta e poi, con una rotellina a taglio smerlato, ricavatene delle strisce di 5 cm per 10 cm (o della misura che volete), e praticate su ognuna di esse due tagli centrali e paralleli per il lungo.



 

 

 

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Ricette di Carnevale, le chiacchiere – Ponete le strisce così ottenute (2 o 3 alla volta) in abbondante olio ben caldo ma non bollente, girandole su ambo i lati e stando attenti a non bruciarle; appena diventeranno dorate, toglietele dall’olio e ponetele a sgocciolare su di una brillantiera, griglia o carta assorbente. Quando diventeranno fredde ponetele su di un piatto da portata e cospargetele di zucchero al velo vanigliato.

Consiglio – L’olio per friggere le chiacchiere deve essere ben caldo ma non bollente, in modo da non bruciare la pasta di questi dolci, che devono friggere un minuto per lato fino a raggiungere la doratura; una volta che l’olio ha raggiunto la temperatura ideale, dovrete mantenere il fuoco vivace ma non alto. Per capire quando la temperatura dell’olio è ottimale, immergetevi uno stuzzicadenti: se vedrete comparire delle bollicine intorno allo stecchino potete cominciare a friggere. Immergete un piccolo pezzetto di pasta e se questa diventa scura immediatamente, vuol dire che l’olio è troppo caldo. Abbassate il fuoco e riprovate fino a che la pasta diverrà dorata lentamente.

 

 

 

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Ricette di Carnevale, le chiacchiere – Curiosità. Esistono diverse varianti alla ricetta delle chiacchiere, come ad esempio la sostituzione della grappa con altri liquori quali il rum, il marsala, il brandy, ecc…, oppure l’aggiunta della scorza di limone grattuggiata. Vengono poi date forme diverse a questi dolci, come per esempio la romboidale, la quadrata, la rettangolare, ma anche la striscia annodata, o altre forme particolari; in più bisogna ricordare che si usa cospargere questi dolci con dello zucchero al velo oppure con dello zucchero semolato, e più recentemente si trovano in commercio anche con delle guarniture di cioccolato in superficie. Per la frittura viene usato sia olio di semi che di oliva, oppure dello strutto puro o mischiato in eguale misura con dell’olio.