Ritrovata l’arca di Noè? Una spedizione composta da sei cristiani evangelici cinesi di Hong Kong e da alcuni archeologi turchi e di altre nazionalità si è recata sul monte Ararat, da sempre considerato il luogo dove si pensa possa essersi arenata la nave guidata dal personaggio biblico dopo il diluvio unviersale. A circa 4.000 metri di altitudine, in una zona tenuta segreta della montagna, è stata ritrovata una struttura lignea ricurva, contenente funi, chiodi e porte. Non è la prima volta che segnalazioni analoghe arrivano dalla montagna turca. Questa volta però la segnalazione (è stato tutto filmato e documentato) sembra più consistente di altre.



Un archeologo turco, Oktay Belli dell’università di Istanbul, ha detto che è impossibile si tratti di resti di un insediamento umano perché mai si sono trovati resti di villaggi o abitazioni sopra ai 3500 metri. Un altro archeologo, l’olandese Gerrit Alten, ha detto: “C’è un’eccezionale quantità di prove concrete che la struttura trovata sull’Ararat sia l’Arca di Noé”. Le funi ad esempio potrebbero essere state usate per legare gli animali che secondo il racconto biblico Noè portò in salvo sulla sua barca. Un frammento di legno di circa quattro centimetri è stato datato vecchio di 4800 anni.



 

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– I cristiani evangelici, di cui fanno parte i cinesi che hanno partecipato alla spedizione, datano in modo preciso ogni avvenimento biblico: le coordinate temporali corrisponderebbero alla storia di Noè. Per tutti gli altri, un mistero degno di Indiana Jones.


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