YOUTUBE – Video: il funerale di David Morales Colón in sella alla sua Honda – In questo video una cerimonia funebre alquanto curiosa. Il corpo di David Morales Colón, un ragazzo portoricano di 22 anni, morto in una sparatoria, è stato infatti imbalsamato e per il funerale è apparso in sella alla sua moto preferita, una Honda CBR600 F4.
Una scelta alquanto singolare fatta dai suoi amici. Uno di loro ha spiegato: “Amava la sua motocicletta. Lo faceva sentire libero dalle sue preoccupazioni. Sappiamo che sarà felice così, in sella alla sua moto per l’eternità”. La decisione rispetta comunque la volontà del ragazzo che alla sua famiglia aveva detto che, in caso di morte, non desiderava essere posto in una bara ma in sella alla sua amata moto.
La cerimonia è stata resa possibile anche dalla Marin Funeral Home di San Juan che non è nuova a simili iniziative.
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Certo, i parenti di David Morales Colon hanno scelto un modo parecchio bizzarro per celebrare le esequie del caro estinto. Eppure, pare che a Puerto Rico non sia pratica così inusuale. Pare che anche un altro ragazzo, anch’egli morto in maniera violenta, sia stato imbalsamato dai familiari. Chi si è recato presso la camera ardente per l’ultimo saluto, lo ha trovato all’ingresso in posizione eretta, circondato da candele fiori e messaggi. In ogni caso, si tratta pur sempre di eccezioni. Eccezioni, questo è sicuro, che rimangono decisamente impresse nell’immaginazione, essendo la morte un argomento capace di suscitare le più svariate suggestioni al solo evocarlo. Che dire, allora, di certe pratiche funerarie, ben più diffuse di quella che riguarda il povero David Morales Colon? Come gli eco-funerali, una ”moda” invalsa in numerosi ambienti, perorata dalle campagne ambientaliste. Un’associazione ambientalista indiana, ad esempio, alcuni anni fa ha promosso un nuovo genere di pira funeraria. In India, infatti, il metodo più comune per disporre del corpo del defunto è la cremazione, ritenuta dagli Induisti la via per liberare l’anima. Ogni anno milioni di corpi vengono cremati, arsi su roghi fatti con la legna. Ed ecco che circa 40 milioni di alberi vengono abbattuti, 500 tonnellate di ceneri gettate nell’acqua e , e 8 milioni di tonnellate di CO2 emesse nell’aria. L’ingegner Vinod Kumar Agarwal, allora, sostenuto dalle associazioni ambientaliste, in seguito a estenuanti trattative con le autorità religiose è riuscito a vedersi legittimata la sua invenzione: si tratta di una pira tecnologia, che ricorda un caminetto, capace di trattenere le cenerei ed emettere meno Co2 .
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– Sempre in senso ecologista, dalla Svezia proviene la proposta in materia di eco-funerali più stramba. «Quando un organismo biologico muore, possono accadere tre cose: che ritorni ad essere terra, che marcisca, che bruci. Ebbene delle tre opzioni possibili noi esseri umani abbiamo praticato sempre e solo le ultime due» aveva detto Susan Wiigh-Masak, l’ideatrice del metodo "Promessa”. Del metodo, cioè, che permette di trasformare velocemente il corpo del morto in fertilizzante, eliminando l’acqua e il conseguente congelamento del corpo.
E’ Italiano, invece, il progetto capsula mundi. Risale a circa due anni fa e consiste nell’impiego di un grande contenitore a forma di uovo, completamente biodegradabile, in cui il corpo del defunto viene sistemato in posizione fetale. Inserito nel terreno, sulla sommità della bizzarra bara viene piantato un albero scelto dal defunto prima di morire, che dovrebbe ricongiungersi con il corpo dopo circa 5 anni.
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– Vuole la leggenda che, almeno in Italia, il funerale di un cinese sia cosa di per sé insolita.. Al di là dei luoghi comuni, i funerali cinesi sono spesso un evento spettacolare. Dove il corteo funebre, a volte, supera anche il chilometro di lunghezza. Questo a causa dei numerosissimi accompagnatori. Non solo familiari od amici. Ma anche portatori di stendardi, pennoni, semplici conoscenti o vicini di casa. Vuole la tradizione che ciascuno vada per conto proprio, dando luogo, così, a piccoli gruppetti che non interrompono il traffico.
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