La sedicenne Jessica Watson sta per concludere il giro del mondo in solitaria. In barca da duecento giorni, ha tentato di battere il record di più giovane navigatrice in solitaria, appartenente al connazionale Jesse Martin. L’australiano lo aveva stabilito nel 1999, all’età di 18 anni. Ma adesso che sta per rientrare (si trova tra la Tasmania e Sidney) si aprono le polemiche. Secondo alcuni, Jessica non avrebbe seguito la rotta prevista e approvata dal World Speed Sailing Record Council. Non si sarebbe cioè spinta abbastanza a nord per coprire il numero di miglia nautiche necessarie per aggiudicarsi il titolo. Cioè 21.600, calcolate sulle distanze punto a punto e non su quelle coperte dall’imbarcazione.
Per battere il record di Martin, sostiene Rob Kothe responsabile del sito Sail-World.com, bisogna seguire la medesima rotta, fatta di 26.300 miglia nautiche, arrivando fino alla Spagna e tornando indietro passando da sotto. La Watson invece ha percorso 1500 miglia in meno. La squadra che segue la ragazza sostiene che si tratti di una polemica falsata perché intanto Il WSSRC non riconosce i minori di 18 anni. Jessica ha comunque, dice Andrew Faser che segue l’avventura della giovane australiana, coperto 23mila miglia.
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– “Jessica” spiega Faser “ha affrontato i mari più difficili ed insidiosi del mondo, toccando i quattro capi (Capo Horn, Capo Agulhas, Capo Leeuwin e il Capo di SudEast in Tasmania) e attraversando l’Equatore due volte. Ha navigato intorno al mondo, da sola, senza fermarsi e senza assistenza e quando arriverà alla fine del suo viaggio, sarà la più giovane velista ad essere riuscita in una simile impresa”. Jessica Watson dovrebbe arrivare alla base il 16 maggio prossimo, due giorni prima del suo diciassettesimo compleanno.