C’è chi non vuole andare mai dal medico, perché ritiene che dopo una visita specialistica o in ospedale anche le persone più sane «diventino» malate. E chi, invece, al primo dolorino pensa subito di avere chissà quale malattia. E se è inutile intasare ambulatori e pronto soccorso senza motivo, le probabilità di curare un disturbo serio aumenta esponenzialmente se la diagnosi è fatta in modo tempestivo. Ecco quindi 12 campanelli d’allarme da non trascurare, e in presenza dei quali occorre passare a farsi un «tagliando» prima che sia troppo tardi. A suggerirli è il dottor Chris Steele, famoso in Inghilterra per le sue apparizioni in tv.



Il mal di testa persistente può essere causato dalla dilatazione dei vasi sanguigni intra-cranici, dalla compressione dei nervi del cervello, dall’infiammazione delle meningi. Il disturbo vasomotorio in particolare è tipico dell’emicrania e della cefalea a grappolo, due forme di mal di testa che hanno in comune il meccanismo che fa scaturire il dolore. In entrambi i casi l’insorgenza ha origine vascolare e dipende da contrazione e dilatazione dei vasi sanguigni cerebrali.



La sete eccessiva è uno dei sintomi dei diabete mellito (oltre che del meno comune diabete insipido). Il diabete mellito è una malattia cronica, spesso su base ereditaria, caratterizzata da valori di glicemia aumentati. Mentre il diabete insipido è caratterizzato dall’incapacità dei reni di regolare la quantità di urina prodotta, con la conseguenza che il paziente espelle tutta l’acqua ingerita e rischia la disidratazione.

 

Non sempre sono indice di qualcosa che non va, ma tra le possibili cause c’è una disfunzione cardiaca. L’origine più frequente del dolore toracico di origine cardiaca è un’insufficienza coronarica, cioè un difetto dell’irrorazione del cuore. Se le coronarie non riescono a supplire alla richiesta d’ossigeno dell’organo, si ha una riduzione o la cessazione temporanea del flusso di sangue in alcune zone e ciò provoca dolore, la cosiddetta «angina pectoris».



 

Si calcola che un terzo delle persone che si recano dal medico lo facciano per un problema di stanchezza. Quali sono le cause più frequenti di questa stanchezza? Difficile stilare una lista, ma la prima cosa da verificare è l’eventuale presenza di infezioni, sia batteriche che virali o parassitarie. Subito dopo vanno prese in considerazione la depressione o le malattie psicosomatiche, senza dimenticare che anche i tumori, più frequentemente linfomi e leucemie, possono essere alla base di questa stanchezza.

 

L’UOMO-ZEBRA – Strisce di diverso colore sulla pelle, macchie e alterazioni del colore dell’epidermide possono essere congenite o la conseguenza di un processo infiammatorio, infettivo o degenerativo. In questi casi occorre comunque recarsi dal dermatologo, l’unico veramente in grado di formulare una diagnosi e consigliare la terapia per il trattamento specifico. Lo specialista infatti è in grado di osservare la forma della macchia e valutarne le cause.

 

 

Le perdite di sangue in menopausa non vanno mai trascurate. Le donne che le subiscono devono sottoporsi a un’ecografia trans-vaginale, in quanto tra le possibili cause potrebbe esserci il carcinoma endometriale. La maggior parte delle pazienti con questa malattia ha infatti un’età superiore ai 50 anni e soltanto il 5% ha un’età inferiore ai 40. L’attenzione dei test di screening per il carcinoma dell’endometrio andrebbe pertanto indirizzata alle donne in menopausa con perdite ematiche.

 

Quando si presentano contemporaneamente sintomi come dolore addominale, costipazione e diarrea alternata, tra le possibili cause potrebbero esserci i postumi di un’infezione. In alcuni casi però la sindrome dell’intestino irritabile può essere una condizione che dura tutta la vita, ma spesso i sintomi possono essere migliorati o alleviati mediante terapia. Proprio per questo occorre contattare un medico se si hanno i sintomi dell’intestino irritabile o se si nota un cambiamento significativo nelle abitudini intestinali.

 

Può essere associato a uno spettro molto vario di malattie tra cui polipi e tumore del colon retto, ma anche disturbi meno gravi, per quanto fastidiosi come le emorroidi e le ragadi anali. Se la ferita è all’altezza dell’intestino crasso, lo si nota per la presenza di striature rosse nelle feci o per la loro colorazione scura. Ma attenzione agli scherzi di barbabietole e liquerizia, che fanno sembrare sangue quello che non lo è, oltre che agli integratori di ferro, che tendono a rendere le feci particolarmente scure.

 

 

Tra i vari disturbi cui può essere correlato, il sangue nelle urine si può verificare in seguito a traumi o a incidenti che interessano la regione lombare (cioè il fondoschiena), che possono avere danneggiato i reni. Ma può manifestarsi in presenza di calcoli alla vescica o ai reni, perché questi piccoli «sassolini», muovendosi, possono provocare lesioni alle pareti degli organi coinvolti. E può essere anche un sintomo di infezioni dei reni.

 

Protuberanze sulle ossa delle dita dolorose al tatto possono essere spia di un’osteoartite pronta a incalzare in altre parti del corpo, ad esempio ai fianchi o alle ginocchia.

 

Presuppone un sanguinamento nell’esofago o, più difficilmente, nello stomaco o nel duodeno prossimale. Il colore nero dimostra una persistenza di sangue nello stomaco e una denaturazione acida dell’emoglobina. Di fronte all’emissione di forti quantità di sangue la prima cosa da prendere in considerazione è l’esistenza di una rottura di varici esofagee in seguito a una malattia cronica del fegato.

 

Può essere la semplice conseguenza di piccole lesioni delle vie aeree superiori, prodotte dagli sforzi legati alla tosse, o spia di una polmonite batterica, di carcinomi o adenomi bronchiali. Una causa comune è la rottura di piccoli vasi del circolo polmonare, che può essere associata a tubercolosi polmonare, uso di cocaina, embolia o infarto polmonare, infezioni polmonari e in genere ipertensione polmonare.

 

(Pietro Vernizzi)