Serena Tonon, 20 anni, di Colle Umberto (Treviso) vince la 19esima edizione del concorso Miss Maglietta Italiana, edizione nostrana di Wet T-Shirt. Concorso malizioso per alcuni, banale e volgare per altri. Sta di fatto che la manifestazione gode di un successo sempre più crescente. Ci sono volute infatti ben trentacinque tappe in giro per l’Italia per selezionare le finaliste, che si sono sfidate ad Alassio.
Un concorso apparentemente trasgressivo, nato nella sempre “scatenata” America, dove la maglietta bagnata è solo una scusa per mettere in risalto e far concorrere una certa parte del corpo. Non a caso inno della manifestazione è stato anche quest’anno la canzone di Gene Gnocchi “Giura che non è silicone”, con evidente riferimento a quei seni che si intende premiare con questo tipo di concorso.



Svilente, probabilmente, per una donna che torna a essere oggetto, divertente per chi ha fatto di questo tipo di maliziosità la chiave di lettura e anche di ingresso nel moderno mondo dello spettacolo televisivo. In questo senso ha fatto piacere il colpo di scena finale realizzato da Serena Tonon quando si è presentata sul palco in abito da sposa, dimostrando che la sua bellezza non ha bisogno di magliette bagnate per essere valorizzata.

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