Un uomo dell’Iowa ha scoperto la presenza di un insospettabile intruso nel suo occhio. Un piccolo parassita, un verme, stava letteralmente mangiando la retina del suo bulbo sinistro ed è stata necessaria una delicata operazione chirurgica per rimuoverlo.
 

Tutto è iniziato lo scorso dicembre quando John Matthews ha notato due punti neri che si ingrandivano oscurandogli la vista. L’uomo nativo di Belleuve, cittadina dello Stato Usa dello Iowa, che ora vive a Cedar Rapids, è stato esaminato da diversi oculisti prima di essere mandato al dipartimento di oftalmologia dell’ospedale universitario dell’Iowa. Dopo essersi sottoposto ad altre analisi, i dottori hanno capito qual era il suo strano problema. «Un gruppo di loro è entrato e mi ha detto, “Ti è entrato un verme nell’occhio”», ha raccontato Matthews al quotidiano Telegraph Herald. I medici hanno subito portato il paziente in sala operatoria e gli hanno sparato un fascio di luce laser nel suo bulbo oculare per uccidere il verme.



«Potevo vederlo da dietro, mentre si muoveva e tentava di schivare il laser», ha detto Matthews. E’ stata quindi necessaria una seconda dose di raggi laser per eliminare il «mostro». Il corpo di Matthews ora sta assorbendo i resti del verme, ma il danno che ha provocato alla sua retina è permanente. I medici hanno due ipotesi sul modo con cui Matthews può essere stato infettato. Come racconta lo stesso malcapitato, «può essere stato un anchilostoma che potrei avere contratto mentre eravamo in Messico o può essere stato un ascaride del procione con cui potrei essere entrato in contatto andando a caccia di tacchini».



Ma la cosa più curiosa dell’intera vicenda è che John Matthews è sempre stato un patito di un reality della tv Usa, «Monsters Inside Me», dedicato proprio a storie come la sua. Una volta uscito dall’ospedale, non è quindi riuscito a resistere e ha telefonato al produttore dello spettacolo, che neanche a dirlo ha trovato la sua vicenda intrigante. Una troupe si è quindi recata in Iowa per registrare una puntata intitolata «La forma mutante».

L’ORIGINE DEI VERMI DEGLI OCCHI – Un modo per raccontare in tono scherzoso una vicenda che presenta in realtà dei tratti inquietanti. Proprio per chiarire in che modo Matthews sia stato infettato, Ilsussidiario.net ha intervistato Aldo Zullini, professore di Zoologia dell’università Bicocca, secondo cui sono due i tipi di vermi che possono penetrare negli occhi delle persone, entrambi classificati dagli scienziati come «nematodi»: «Il primo tipo è il Loa, che può portare alla cecità ed è trasmesso dai tafani che pungono la persona infettandone il sangue con le larve che poi raggiungono gli occhi – spiega Zullini -. Il Loa si può vedere a occhio nudo sotto la palpebra di uomini e scimmie, soprattutto le femmine che arrivano fino a cinque centimetri di lunghezza. Si trova di solito ai margini della foresta tropicale africana e attualmente dieci persone nel mondo ne sono infettate».



 

 

Una seconda specie è quella dell’Onchocerca, che – come rivela sempre Zullini – «in seguito alla tratta degli schiavi si è diffusa dall’Africa all’America tropicale. Infesta 20 milioni di persone nel mondo ed è trasmessa dai moscerini. Questi vermi si ammassano sotto la pelle e negli occhi causando la cecità. E in alcuni Paesi dell’America centrale ne sono affetti il 20% delle persone». In Italia questi vermi non sono per ora presenti se non in persone li hanno contratti viaggiando nei Paesi tropicali. Anche se per Zullini «con il riscaldamento globale alcuni insetti tropicali si stanno spostando da noi. Inoltre, a furia di essere infestati dalle larve, anche nuovi insetti possono diventarne portatori».

In Italia sono comunque presenti diversi nematodi che colpiscono l’intestino, talora portando alla morte. «Tra questi gli Ascaris – rimarca Zullini –, detti anche vermi dei bambini, che ne sono contaminati mettendosi in bocca le dita sporche di terra. Inoltre gli Ossiuri e infine gli Ancylostoma, che colpivano tempo fa soprattutto i contadini del centro-sud Italia che raccoglievano le olive a piedi nudi». E conclude Zullini: «Gli Ascaris sono lunghi fino a 30 centimetri, ma le persone che ne hanno nell’organismo un numero limitato non si accorgono di nulla. Ma possono riprodursi fino a diventare molte centinaia o migliaia. In un caso un paziente italiano ne aveva diverse centinaia nell’apparato digerente ed è morto di blocco intestinale».
 

(Pietro Vernizzi)